Tra crisi della Nardi e appalti in odore di mafia
Un inizio di 2018 decisamente burrascoso tra Città di Castello e San Giustino
Questo inizio del 2018 presenta delle criticità vecchie e nuove in Alta Valle del Tevere e soprattutto tra Città di Castello e San Giustino. Quello che è iniziato da poco più 20 giorni doveva essere l’anno delle opere da concludere per quanto concerne il Comune tifernate e del lancio in grande stile del piano operativo del Prg con annesso super progetto definitivo di piazza Burri e l’intero comparto c17 sino agli ex molini Brighigna. Invece siamo impantanati su piazza dell’Archeologia che andava a chiudere il Contratto di Quartiere Prato-Mattonata avviatosi nell’ormai lontano 2003, non tanto per il progetto o per il suo finanziamento: questo tutto era in regola, ma purtroppo l’azienda che ha vinto l’appalto regolarmente e che aveva avviato già i lavori da consegnare entro fine giugno, si scopre ora che il suo amministratore delegato, per una iniziativa giudiziaria della DDA di Catanzaro, essere stato arrestato per concorso esterno alla mafia. Il sindaco per avere chiarezze definitive per adesso ha bloccato i lavori per un mese in attesa che magari in questo periodo si possa chiarire la vicenda. Una “storiaccia” che forse non sarà così breve da dipanare come si spera. Un dramma economico e sociale invece è la vertenza Nardi. Un dramma che stanno vivendo sulla loro pelle i 104 dipendenti che da mesi non percepiscono stipendi, arretrati vari e coloro i quali si sono dimessi non hanno visto onorati i loro Tfr, quando in sella c’era la famiglia Nardi che nel frattempo ha ceduto le azioni della Nardi spa alla Xete Investiment che si è affidata alla Anchorage, società Svizzera di ristrutturazione industriali per un piano di salvataggio; traduzione licenziamenti e poco più. Un piano di salvataggio che non è stato ancora presentato e quel che è peggio il cda appena nominato, che vede quale Ad Paolo Carloni che non è in grado di operare in banca in quanto non ha alcun affidamento da parte dei soci. Scioperi ad oltranza, picchettaggio fuori dell’azienda e grandi manifestazioni che hanno visto la popolazione protagonista, ma non si è mosso nulla e sullo fondo l’oblio di una grande famiglia industriale come la Nardi, una storia iniziata nel 1911 e che forse si chiuderà nel peggiore dei modi nel 2018.
Paolo Puletti
Giornalista professionista. Una vita dedicata all’informazione locale, partendo dalle prime esperienze nelle radio libere a metà degli anni settanta, quindi con le tv locali e dal 1983 con il Corriere dell’Umbria, Esperienze come collaboratore dell’agenzia Ansa e gestione di numerosi uffici stampa. Una attenzione spasmodica per ciò che accade nel territorio, sia umbra che toscana, perché si deve migliorare sempre. In gioventù anche arbitro di pallavolo sino alla serie B. Sposato con Sandra, padre di Lucia e Luca, innamorato dei nipoti Camilla, Tommaso e Margherita. redazione@saturnonotizie.it
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