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Crollo Montedoglio, disastro ambientale aggravato: si torna in aula l'11 aprile

Ammesso anche l'Ente come responsabilità civile. Cola e Zurli sottovalutarono la crepa nel 2006

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Crollo di Montedoglio: l’inizio del processo rimandato a mercoledì 11 aprile. Dopo la falsa partenza del luglio scorso e il rinvio del 9 ottobre, ieri mattina l’udienza è slittata nuovamente con la nuova chiamata fissata per il secondo mercoledì del mese di aprile. Questa volta, però, c’è una novità anche interessante. “E’ stata ammessa la chiamata dell’Ente come responsabile civile”: lo ha annunciato l’avvocato Piero Melani Graverini, legale dei due ex rappresentati dell’Eaut che devono rispondere di disastro ambientale aggravato. Sono l'architetto Diego Zurli e l'ingegner Stefano Cola che in base a l’accusa sottovalutarono quella crepa che già si aprì nel 2006 in uno dei tre conci. Determinante durante l’udienza preliminare fu la perizia dei consulenti della Procura che sostennero che furono proprio le infiltrazioni a far crollare il calcestruzzo e a causare poi il disastro. Come è stato ricordato più volte, poi, le parti civili saranno ben due: oltre al cittadino di origine inglese che ha subì alcuni allagamenti subito dopo il crollo, si era aggiunta anche l'associazione “Agriambiente” di Torino costituita da alcuni agricoltori che subirono dei danni. Il reato di disastro ambientale – poiché aggravato - può andare da una pena che oscilla tra i 6 e i 12 anni. Per la Procura di Arezzo ci furono delle grosse negligenze e omissioni sulla questione di Montedoglio: nel corso dell'udienza preliminare, che si era tenuta il 16 maggio scorso, in aula era presente anche il Procuratore Roberto Rossi che ha seguito tutto l'iter dell'inchiesta, il cui fascicolo venne aperto immediatamente subito dopo il crollo avvenuto la sera del 29 dicembre 2010. La seconda novità, invece, sta nel giudice: è Giulia Soldini che ieri mattina si è dapprima riservata, per poi rientrare dopo circa un’ora in aula con il provvedimento. Inizio del processo, quindi, fissato per la mattina dell’11 aprile: accusa pesante, quella rivolta all’architetto Diego Zurli e all’ingegner Stefano Cola entrambi difesi davanti al giudice dall’avvocato Piero Melani Graverini. Il legale, a processo, punterà almeno in parte su una sentenza e una perizia: la prima è quella del tribunale delle acque presso la corte d’appello di Firenze, secondo la quale non c’è stato un disastro ambientale; la perizia, invece, è del professor Giovanni Menduni la quale stabilisce che l’inondazione non dipese dalla quantità di acqua sversata dalla diga ma dal pessimo stato di manutenzione degli argini del Tevere. Tutto rimandato tra quaranta giorni: Tribunale di Arezzo, inizio del processo sul crollo di Montedoglio.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/03/2018 08:54:03


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2 commenti alla notizia

sanborgo
ha commentato il
01/03/2018 10:39:21

Sono convinto che all'ultimo di tutto questo iter processuale la colpa sarà DI NESSUNO .Forse della diga che andrà in galera ma non avendo spazio a sufficienza verrà tutto archiviato.

sanborgo
ha commentato il
01/03/2018 10:39:17

Sono convinto che all'ultimo di tutto questo iter processuale la colpa sarà DI NESSUNO .Forse della diga che andrà in galera ma non avendo spazio a sufficienza verrà tutto archiviato.
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