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Il museo Filotesio di Amatrice è tra i 25 siti al mondo da recuperare
Lo ha selezionato il World Monuments Fund di New York
Il museo civico Cola Filotesio di Amatrice è stato selezionato dal World Monuments Fund di New York fra i 25 siti di grande interesse culturale coinvolti in situazioni di emergenza o disastri naturali in nomination in tutto il mondo. Da questa rosa, sulle 170 candidature presentate lo scorso ottobre, ora verranno scelti 4 o 5 monumenti cui destinare una donazione per la ricostruzione. La candidatura è stata fatta dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo tramite la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti. Ed ora, entro la primavera di quest’anno, si saprà se il prestigioso ente sosterrà il recupero del museo, distrutto dal terremoto del 2016, le cui opere solo state salvate dalla task force messa in atto dal Mibact con Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Esercito, Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Scuola Forestale dei Carabinieri di Cittaducale.
Le immagini satellitari di Amatrice post terremoto mettono i brividi. Una città distrutta, rimasta bloccata alla notte del 24 agosto 2016, quando la terribile scossa delle 3.36 distrusse i centri abitati di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, provocando 294 vittime. Tragiche perdite umane e materiali, che ancora oggi pesano ben più delle macerie che hanno lasciato alle loro spalle. Da allora, nelle quattro regioni, sono stati messi in sicurezza più di 1.171 beni immobili e sono stati recuperati oltre 20 mila beni storico-artistici e archeologici, oltre 9.500 libri e più di 4.500 metri lineari di archivi, preziosi custodi della nostra memoria storica. Sono stati stanziati 170 milioni di euro per la ricostruzione e il consolidamento di oltre cento edifici, oltre ai 43 milioni destinati alla messa in sicurezza e riapertura di 180 chiese. Oltre 200 milioni, ma non abbastanza per tutto.
Secondo la nota diffusa, il World Monuments Fund «ha inteso appuntare la sua attenzione sul Museo Cola Filotesio non solo in quanto simbolo della ricchezza culturale di Amatrice, ma anche in virtù dello stretto legame storico ed identitario che la popolazione amatriciana ha mantenuto, e mantiene, con la città ed il suo territorio». Il museo, già chiesa dedicata a Sant’Emidio, protettore contro i terremoti, si trova in un edificio realizzato nel XIV secolo probabilmente sopra i resti di un antico tempio romano. La struttura architettonica, unica nel suo genere, era formata da due sole navate, risultato di una serie di trasformazioni avvenute a partire dal 1730, anno di uno dei più violenti terremoti della zona. A fronte di importanti interventi di restauro condotti dal Ministero, l’edificio è stato destinato a ospitare il museo dedicato a Cola Filotesio (probabile allievo di Raffaello) solo nel 2002, raccogliendo le più rilevanti espressioni artistiche, religiose ed etnoantropologiche di Amatrice e del territorio circostante, tra cui il reliquiario della Madonna di Filetta e le croci processionali di Pinaco-Arafranca e Preta.
Ora la nomination costituisce dunque un’importante occasione per attirare l’attenzione internazionale sul futuro del comune reatino e dei beni culturali prodotti dal territorio, coronando l’intensa attività di messa in sicurezza presa in carico e realizzata sull’immobile dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
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