Marcia della Pace, il coordinatore: 'Candidiamo il modello Riace per il Nobel per la pace'
Tanti giovani in marcia aperta da un grande striscione con la scritta "Fraternità"
E' una marcia della pace con tantissimi giovani e pochi politici quella partita da Perugia per raggiungere Assisi. Circa 10 mila sono gli studenti provenienti da ogni parte d'Italia. Portano striscioni inneggianti alla pace, al rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione. I giovani rappresentano le realtà più disparate: ci sono quelli dell'istituto comprensivo De Amicis Maresca di Locri e i ragazzi dell'Isis Brignoli, Einaudi, Marconi di Gradisca d'Isonzo-Staranzano, solo per citarne due.
"Candidiamo al Nobel per la pace il modello Riace": la proposta è arrivata da Flavio Lotti, coordinatore e anima della Marcia della pace PerugiAssisi, in occasione del suo intervento per i saluti alla partenza del corteo. "Non ci riferiamo a persone in particolare e non vogliamo personalizzare la questione - ha poi ribadito all'ANSA Lotti - ma come comitato organizzatore della marcia proponiamo che il prossimo Nobel venga dato ad un modello di accoglienza, integrazione e solidarietà che serve a tutti e che risponde ai valori a cui la marcia si è sempre ispirata".
"Osiamo la fraternità", il messaggio lanciato da Lotti, uno degli organizzatori e anima della marcia alla partenza. "E' insopportabile quanto accade intorno a noi - ha aggiunto - nessuno va lasciato indietro e da solo". In marcia, come tradizione, tante bandiere della pace, i gonfaloni di numerosi enti locali, di associazioni e sindacati, espressioni di numerosissime realtà del paese. A causa del clima, molti quelli che stanno marciano con ombrelli e impermeabili. Alla Marcia della Pace sta prendendo parte tra gli altri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
Marciano insieme ai gonfaloni di 286 fra Comuni, Province e Regioni. Alla Perugia-Assisi ci sono le associazioni cattoliche e degli immigrati, Amnesty international, Libera e i sindacati. Alcuni indossano magliette con scritto "La solidarietà non si arresta. Io sto con Riace". Altri portano un cartello sul quale si legge "Noi siamo con Riace e con Mimmo Lucano". Marciano nonostante il cielo coperto e la pioggia caduta fino a pochi attimi prima della partenza. Con indosso impermeabili e cerate, anche se di tanto in tanto spunta anche qualche ombrello.
"La presenza alla marcia della Pace è la conferma del nostro impegno contro la guerra e per il disarmo. Lontano dai riflettori dei media ci sono decine di conflitti in tutto il mondo, spesso alimentati da armi vendute dai Paesi occidentali, Italia compresa". Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, partecipando alla Perugia-Assisi, insieme alla segretaria di Possibile, Beatrice Brignone. "È necessario - aggiunge Civati - ricordare che le guerre, anche in apparenza lontane, ci riguardano, toccano le nostre vite e non solo quelle di chi viene ucciso. Il messaggio di pace deve essere sempre centrale nella strategia politica di una sinistra moderna e innovativa. Chiedere la pace è un atto di grande coraggio".
"La pace non è data per sempre ma va difesa ogni giorno dal clima d'odio e dagli spacciatori di paura". Lo afferma in una nota Laura Boldrini (Leu) annunciando che "oggi partecipo alla Perugia-Assisi per difendere i valori di una sana democrazia".
In marcia con migliaia di persone che non si arrendono di fronte all'egoismo e alle disuguaglianze. Ci siamo oggi e ci saremo ogni giorno in cui servirà difendere la pace e la fratellanza. #PerugiAssisi#MarciadellaPace pic.twitter.com/wQBgV89lP9
— Pietro Grasso (@PietroGrasso) 7 ottobre 2018
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