Claudia Koll, da Tinto Brass alla conversione mistica: "Sono stata afferrata da Dio"

Basta pose sexy, trucco pesante, forme in vista
L'inizio di una nuova vita nel 2000. Da allora Claudia Koll, già l'attrice erotica scoperta da Brass con il film Cosi' fan tutte e poi interprete televisiva, si e' data all'impegno religioso. Basta pose sexy, trucco pesante, forme in vista. Ma una nuova esistenza tutta contenzione, equilibrio spirituale, con una missione sociale che passa per la sua accademia di recitazione, e il ruolo di madre adottiva. Come lei stessa ha raccontato: "Il cambiamento e' iniziato nel 2000 con il passaggio della Porta Santa a San Pietro. Certo, il cambiamento non avviene se si scatta una foto alla porta, come se fosse una questione semplicemente turistica. Io la passai prima di iniziare a girare un film per la tv. Non E' stata un'illuminazione immediata ma soprattutto mi ha riguardata nella gestione del cuore, delle emozioni".
E in una recente intervista concessa a Domenica In, la Koll (al secolo Colacione) ha spiegato: "Quando feci ‘Valeria medico legale’, mi feci delle domande su cosa c’è dopo la morte. Amici buddisti mi parlavano di reincarnazione. Io comunque vengo da una famiglia cristiana, c’era in me una ricerca di senso della vita. Credo di essere stata afferrata da Dio. E’ lui che fa il primo passo. Quando ho passato la Porta Santa a San Pietro, non stavo cercando la misericordia di Dio, stavo solo accompagnando un’amica. Fu la svolta della mia vita. La mia vita si è legata a Giovanni Paolo II, l’ho incontrato diverse volte, ho cominciato a leggere tutte le sue omelie. Volevo imparare, volevo andare alla scuola di Dio. Dopo più di 20 anni che non frequentavo la Chiesa avevo sete di conoscenza. L’inquietudine che avverto oggi è il bisogno di Dio, mi manca, ci sono dei momenti in cui vorrei percepirlo di più".
La Koll, ora impegnata in opere spirituali e di beneficienza, ma anche insegnante di recitazione, ha omaggiato un'altra bellissima, più sfortunata di lei e sempre desiderosa di conforto spirituale. Laura Antonelli: "Le parlavo della misericordia, le dicevo che non bisogna colpevolizzarsi e che quando Dio ti perdona ti fa nuova come creatura. Abbiamo condiviso dei momenti belli. Mi piaceva appoggiare la testa sulla sua spalla. Non so come spiegarlo, ma era come se in qualche modo desiderasse andarsene".
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