Presentata a Sansepolcro la ciclopista della vecchia Ferrovia dell'Appennino Centrale

Da Sansepolcro ad Anghiari e poi a Le Ville Monterchi in bici, per un totale di 18 chilometri
Da Sansepolcro ad Anghiari, poi a Le Ville di Monterchi, con capolinea la località di Bagnaia, per un totale di 18 chilometri, tutti in bicicletta. È il tratto valtiberino della ciclopista della vecchia Ferrovia dell’Appennino Centrale, che un tempo collegava Arezzo con Fossato di Vico. L’intenzione è quella di realizzare il primo stralcio entro la primavera del 2020, per un costo totale di 380mila euro, dei quali la metà stanziati dalla Regione Toscana e l’altra metà ripartita fra i tre Comuni interessati, ovvero Sansepolcro, Anghiari e Monterchi. “Un altro tracciato che si inserisce perfettamente in rete con gli altri della Toscana – ha commentato l’assessore regionale a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, intervenuto venerdì scorso alla presentazione in sala consiliare a Sansepolcro – perché da un versante si riaggancia con ciclopista dell’Arno e sentiero della bonifica e dall’altra con i percorsi lungo il Tevere che portano in Umbria. Chissà che un domani non si possa fare altrettanto con la Romagna”. Il gruppo di progettazione interno è composto dai tecnici dei rispettivi Comuni: l’architetto Maria Luisa Sogli per Sansepolcro, il geometra Stefano Romolini per Monterchi e l’ingegner Enrico Montini per Anghiari, che – con l’ausilio di slide - ha illustrato le caratteristiche di un tracciato allestito laddove scorrevano le rotaie, partendo dalla stazione ferroviaria di Sansepolcro e proseguendo in direzione della parte bassa di Anghiari per poi girare verso Volterena, la valle del Sovara, la zona di Pantaneto, Le Ville e appunto Bagnaia, perché poco oltre comincia il territorio comunale di Arezzo. “Il Tevere verrà superato in golena e il Sovara con una passerella – ha detto l’ingegner Montini – in attesa di poter ottenere i finanziamenti per lo stralcio successivo e andare a effettuare altri interventi, vedi per esempio il recupero dello storico ponte sul Tevere a Sansepolcro. C’è poi un altro particolare: ci serviremo anche di gallerie e sottopassi stradali per aggirare la Senese Aretina e, pur trattandosi di una zona altalenante dal punto di vista orografico, riusciremo a mettere in piedi un percorso privo di salite”. Unendo Sansepolcro con l’ambito di Monterchi, questa potrà essere ribattezzata anche la ciclopista di Piero della Francesca e l’idea di chiamarla così è piaciuta ai pubblici amministratori. C’erano per Monterchi il sindaco Alfredo Romanelli; per Sansepolcro il vice di Mauro Cornioli, Luca Galli e per Anghiari l’assessore Angela Cimbolini, i quali hanno convenuto sull’importanza dell’opera anche per favorire un diverso tipo di mobilità, senza dubbio più pulita ed ecologica.
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