Netanyahu in testa, il blocco di centrodestra ha 60 seggi sui 120 della Knesset
Il premier verso la riconferma. L’alta affluenza ha favorito i conservatori
Benjamin Netanyahu vince la sua scommessa e strappa la maggioranza alla Knesset. Secondo i primi sondaggi, subito dopo la chiusura delle urne alle 22, il partito del premier, il Likud, avrebbe 37 seggi contro i 33 del rivale Kahol Lavan guidato a Benny Gantz. Ma fatto ancora più importante il blocco di centrodestra è dato a 60 seggi sui 120 della Knesset. Se i risultati definitivi confermeranno il dato sarebbe una vittoria clamorosa per il primo ministro israeliano che già adesso ha governato più di ogni altro. La maggioranza di centrodestra gli garantirebbe anche uno scudo contro il processo per corruzione che dovrebbe vedere la prima udienza il prossimo 17 marzo.
Le terze elezioni in meno di un anno sono state segnate dall’affluenza più alta dal 1999, che alle 20 vedeva la partecipazione del 65,5 per cento dell’elettorato. In un primo tempo sembrava un dato a favore del centrosinistra, con una forte partecipazione degli elettori arabi. Ma in realtà ha influito molto anche il coronavirus, che ha scoraggiato i viaggi all’estero e convinto molti elettori del centrodestra ad andare alle urne. Il blocco di centrosinistra, considerando anche la Lista unita araba, si fermerebbe, secondo i tre exit poll, fra i 52 e i 54 seggi, mentre il partito della destra laica dell’ex ministro Avigdor Lieberman, Israeli Beiteinu, è dato a 6-8 seggi. A Netanyahu, se i dati rimarranno così, mancherà però un seggio per avere una maggioranza effettiva. Ma è destinato a conquistare senza dubbio un nuovo mandato per formare il governo e cercherà di convincere qualcuno, in nome della stabilità di Israele, dopo un stallo di undici mesi.
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