La Valtiberina fa i conti con l'emergenza Covis-19, il punto con le aziende
Baschetti: "Calo del 60%". Biturgia Travel: "Siamo in assenza di prenotazioni future"
Se nei primi mesi del 2019 l’emergenza in Valtiberina era di tipo infrastrutturale con la chiusura del viadotto Puleto in E45, nel 2020 i problemi sono di carattere sanitario con l’emergenza Coronavirus; problemi con risvolti anche di carattere nazionale. Eccome. Turismo ed economia più in generale rischiano di essere messe in ginocchio. Abbiamo toccato vari settori, raccogliendo testimonianze e prime percentuali di ammanco da parte di importanti realtà della Valtiberina. “E’ una tragedia, dal momento che abbiamo saputo che pure l’Italia è focolaio di questa infezione, nell’immediato ci sono state tutte le disdette del turismo scolastico e nei giorni successivi quelle di privati, parrocchie e aziende che organizzavano meeting”. E’ il commento di Paolo Baschetti, uno dei titolari della Baschetti Autoservizi di Sansepolcro; realtà con quasi cento anni di storia alle spalle. “Per noi attualmente è un calo del 60 per cento sulla nostra attività lavorativa – continua – questo era il periodo di maggiore lavoro: marzo, aprile e maggio; lavoro determinante e vitale che lo abbiamo perso nell’arco di pochi giorni”. Ma c’è qualcuno che ha avuto anche un atteggiamento più morbido nei confronti dell’Italia: lo spiega l’altro titolare, Michele Baschetti. “Intanto voglio dire che ad oggi abbiamo avuto delle perdite, quindi mancato lavoro e di conseguenza fatturato, per circa 50mila euro. Il cliente italiano è terrorizzato, quindi anche gli adulti che vanno a mangiare il pesce oppure nei musei, disdicono tutto; invece, abbiamo degli atteggiamenti diversi da parte di grosse agenzie straniere. Per esempio noi ne serviamo una portoghese con clienti brasiliani, i quali ci hanno confermato i tour nel mese di marzo però limitandoli territorialmente ed escludendo l’Italia del Nord. Quindi il tour che doveva partire da Milano e terminare a Palermo, per noi inizierà da Roma e finirà in Sicilia: questo è quanto”. Rimanendo nel turismo il termometro della situazione è affidato a Luisa Dori, titolare dell’agenzia viaggi Biturgia Travel. “Da un paio di settimane abbiamo avuto una gestione del problema in agenzia davvero difficoltosa: clienti che avevano prenotato per varie località, perché il problema è nelle molteplici destinazioni che in questo momento sono davvero chiuse, hanno dovuto disdire. Ma sarà anche nelle prossime partenze che dovremo gestire, vista la chiusura pure degli Stati Uniti. I clienti che devono partire ad aprile sono già preoccupati. Per quello che riguarda il discorso delle perdite occorre fare una distinzione – conclude - prima di tutto il mancato guadagno causato dalle pratiche annullate, poi in questo periodo si programma Pasqua, ponti e l’estate: quindi, per il mancato guadagno siamo intorno al 30 o 40 per cento, mentre per le prenotazioni future siamo praticamente in assenza”. Parola anche all’ingegner Albano Bragagni, presidente di Tratos: realtà di Pieve Santo Stefano che lavora molto con l’estero. “Ancora per la verità non abbiamo avuto risvolti importanti: l’unica cosa notata è un forte rallentamento degli ordini provenienti dalla Cina; in questo momento stiamo compensando tale perdita con altri mercati. L’atteggiamento dell’Europa mi è sembrato piuttosto maturo: noi viaggiamo molto con Spagna e Inghilterra e non abbiamo avuto ripercussioni”.
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