BINO’ ricordi d’infanzia
Ricordo con le cinque lire che ci dava ogni volta potevo comprare un gelato
Credo che si chiamasse Settimio ma per non sbagliare è Binò con il nome che lo conosciuto lo voglio ricordare. Ero bambino quando andammo ad abitare a Framolino casa sparsa nella frazione di San Silvestro e da poco avevo iniziato a frequentare la scuola elementare che ricordo il suo passare per raccogliere le cosa che erano da buttare. Pesava e subito noi bambini ci pagava. Ricordo con le cinque lire che ci dava ogni volta potevo comprare un gelato. Che era grande ebuono per il fatto che con i miei soldi me lo ero pagato. Mio babbo me li ridava e così con i soldi di binò che avevo risparmiato, con quelli che aggiungeva dopo aver venduto il vitellino che avevo governato ho acquistato il mio primo orologio che sempre ho custodito anche quando era rotto e che non ho più che mi è stato rubato. Ricordo che quando racconto come mio babbo che ho perso da bambino mi raccontava fino quando è vissuto mi sono sentito dire, roba del passato. Però mi sono commosso per come i miei genitori mi avevano insegnato quando in spiaggia ho visto un gesto di mio del mio nipotino Dario che nessuno avrebbe immaginato come ha afferrato la carta del gelato che insieme avevamo mangiato l’abbia portata nell’apposito contenitore per imitare quello che ci aveva visto fare, poi nel ritornare avendo notato quanto aveva lasciato un maleducato come ha ripetuto lo stesso viaggio, anche se noi non gli avevamo insegnato. Alle persone che chiedevano chi glielo voluto insegnare risposi che sono gli esempi che fin da piccoli si vogliono imitare. Da Binò una cosa ho imparato che non importa se l’usato vale come rese se rivalutato mai andrebbe lasciato su un prato che hai trovato pulito e mio nipote con quel gesto me lo ha ribadito anche se nessuno in quel senso lo aveva istruito.
PS – LA PERSONA CONOSCIUTA COME “BINO”’ NEGLI ANNI SESSANTA – SETTANTA , RACCOGLIEVA FERRI E CARTONE IN GIRO PER LE CAMPAGNE RURALI.
Valter Rossi
Romagnolo doc, ex insegnante al liceo scientifico Augusto Righi di Cesena, nato a Bagno di Romagna e laureato in lettere moderne all’Università di Firenze e in sociologia ad Urbino. Nel 1982 ha usufruito di una borsa di studio dell’Unione Europea, sulla Geografia Economica svoltosi a Berlino in Germania. In collaborazione con l’ANED ha curato la testimonianza sul passaggio del fronte in Romagna e sulla vita dei militari nei campi di concentramento. Assessore dal 1980 al 1985 a Urbanistica e Cultura del Comune di Bagno di Romagna e vice Presidente delle ex Comunità Montana Cesenate. Autore di diversi libri, ha pubblicato: La Memoria e la Speranza, Generazione Superstite, Donne Schizzate e storia di San Silvestro in Fontechiusi. La sua ultima opera: Taccuini di Viaggio.. redazione@saturnonotizie.it
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