Monteriggioni
Un grande esempio di architettura militare
Per girare tutta Monteriggioni bastano pochi minuti; il borgo è piccolo e con poche strade. L’impressione che resta nella memoria, però, dura per sempre. Ci si accorge di aver scoperto un luogo magico, quasi un castello incantato come quelli che si conoscono nelle fiabe, da bambini. Arrivando al borgo di sera, quando le mura esterne sono illuminate da luci gialle, Monteriggioni sembra quasi un miraggio in mezzo alle colline toscane: la cerchia muraria e le 14 suggestive torri, la stringono come in un abbraccio. Sono ancora intatte, proprio come quando furono costruite nel Medioevo per difendere e proteggere gli abitanti del luogo.
Il castello che impressionò Dante
L’aspetto di Monteriggioni sorprende i visitatori, che lo vedono spiccare maestoso in cima alla collina. Dante Alighieri fu realmente impressionato da questa imponente struttura, che vide nel corso di una violenta battaglia, tanto che utilizzò le sue monumentali forme per definire l’aspetto di Nembrotto, Fialte e Anteo, gli enormi giganti infissi nella voragine di Malebolge. “Monteriggioni di torri si corona” ha scritto raccontando la sua discesa nel nono cerchio dell’Inferno. Ci sono anche leggende che narrano di cunicoli segreti e passaggi sotterranei che mettevano in comunicazione il castello con le vicine fortificazioni, addirittura si racconta di una strada che portava fino alla città di Siena.
Un grande esempio di architettura militare
Monteriggioni è uno degli esempi di architettura militare meglio conservati nel mondo: le mura hanno un perimetro di 570 metri e vennero innalzate tra il 1212 e il 1219, per poi essere rinforzate nel 1260-70. Monteriggioni era allora lungo la Via Francigena, l’importante strada che congiungeva l’Europa centro settentrionale a Roma. Era un avamposto fondamentale per difendere il territorio senese dagli attacchi dei fiorentini, tanto che fu proprio la città di Siena a decidere la costruzione della città fortificata. Durante secoli di battaglie, Monteriggioni non è mai stata espugnata: è accaduto solo una volta, quando nel 1554 il capitano della guarnigione senese tradì accordandosi segretamente con i Fiorentini, aprendo la porta della città agli invasori.
In giro per Monteriggioni
Per il paese si susseguono negozi di artigianato, ristoranti con piatti tipici (cinghiale, pappardelle, salumi, vini senesi) e case in cui, strano a crederci, abitano ancora persone del luogo e non turisti.
Attori, artisti, politici, amano Monteriggioni. Il paese protegge e avvolge, e nonostante i 70.000 visitatori ogni anno, ha un’atmosfera rilassata e tranquilla. In Piazza Roma, che si incontra subito dopo aver attraversato la porta principale, i turisti prendono il caffè o gustano la cucina locale nei tanti ristoranti.
Questa è la piazza principale del paese, su cui affaccia la Pieve di Santa Maria Assunta. Piccola chiesetta, è da sempre il centro della vita del borgo: è costruita in un’unica navata con un abside quadrata con volte a crociera in stile gotico. Il campanile è del XVIII secolo mentre all’interno della chiesa sono conservati due tabernacoli risalenti al XV secolo e un quadro della Madonna del Vanni.
Commenta per primo.