Rubrica Toscana

Cetona: un borgo di origini antichissime

La sua bellezza vi lascerà nel cuore emozioni indimenticabili

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La prima menzione di Cetona come "Castello" si ha tra il 1207 ed il 1214, signoria del Conte Ildebrandino ma soggetta a sovranità del Comune di Orvieto. Intorno al Castello, oggi per gli abitanti "la rocca", si sviluppò poi il borgo, tipico agglomerato medievale di case e casupole, abbarbicate a spirale sulle ripidi pareti della collina turrita.
Nel territorio di Cetona si trova uno degli insediamenti più antichi del Centro Italia, risalente addirittura a 40.000 anni fà, i cui resti possono essere osservati visitando il suggestivo Parco Archeologico di Belverde e le 25 grotte preistoriche oggi illuminate con l'energia prodotta da un avveniristico ed ecologico impianto fotovoltaico; i reperti archeologici sono ospitati nel "Museo per la Preistoria del Monte Cetona", a pianterreno del Palazzo Comunale, museo definito dagli esperti "didatticamente perfetto". Comunità dunque di antichissime origini e, nello stesso tempo, vivacissimo centro di vita contemporanea, essendo stata eletta fin dagli anni '60 la residenza dei "Vip" che vi hanno acquistato e ristrutturato casolari e poderi. La storia di Cetona vive prima del conflitto tra Siena ed Orvieto, che a metà del '200 gode anche dell'aiuto di Firenze, poi di un breve dominio di Perugia (XIV sec.), infine della cessione della Repubblica di Siena (1418). La Signoria senese si protrasse fino al termine della Repubblica (metà sec. XVI) poi il Granduca Cosimo I de' Medici cedette Cetona in feudo al marchese Chiappino Vitelli che trasformò la rocca in abitazione e costruì la grande piazza (oggi Piazza Garibaldi) su cui si affaccia appunto Palazzo Vitelli. Nel 1772 Cetona divenne Comune, aggregato a Sarteano fino al 1840. Oggi Cetona conta 3.000 abitanti ed ha un'estensione di 53 Kmq. che comprende una zona montagnosa, il Monte Cetona appunto, conosciuto anticamente come "Monte Piesi" (1.148 m.), ed una collinare che degrada verso la pianura, la Valle dell' Astrone. Oltre al capoluogo, che si trova a 385 m., il Comune comprende la frazione di Piazze, di recente costruzione, e le località di Belverde e Camporsevoli. Anche se il turismo residenziale d'elite ha consentito a Cetona di godere di grande notorietà, il Comune conserva la sua identità rurale, sulla quale si basa prevalentemente l'economia.

Arte:
Impianto anulare che descrive la sommità del colle su cui erge; ha origine etrusca.
Il torrione quadrangolare della rocca è databile tra il 900 e il 930, mentre i torrioni cilindrici possono risalire al 1458.
Gli edifici menzionabili sono:
SS. Trinità: costruita tra il 1471 e il 1475, conserva un ciclo di affreschi del Pinturicchio;
S. Michele Arcangelo: struttura del 1155, conserva affreschi di scuola senese ed altri attibuiti a Cola Petruccioli, che operò anche nella cripta del Duomo di Orvieto;
Palazzo Vitelli: costruito nella seconda metà del '500.

Archeologia:
Sulla montagna di Cetona sono state scoperte alcune fra le più antiche testimonianze della frequentazione umana dell'intera Valdichiana. Nella piccola grotta di Gosto furono rinvenuti numerosissimi manufatti in pietra riferibili alla cultura musteriana (80.000-40.000 anni da oggi). Oggetti simili sono stati scoperti anche nella grotta Lattaia, sede di un antichissimo culto delle acque, che dovevano offrire abbondanza di latte durante la maternità.
L'esame dei materiali scavati nel 1939 ha permesso di constatare che la grotta Lattaia venne frequentata a partire dal Paleolitico medio fino all'età protovillanoviana (XI-X sec. a.C.) e, successivamente, in epoca romana, come dimostra una stipe votiva del I sec. a.d.C..
Numerose altre grotte, che costituiscono il complesso più importante dell'intera montagna di Cetona, sono presso Belverde. Tra il 1928 e il 1935 furono esplorate tredici cavità, che hanno fornito la più ampia documentazione relativa all'età del bronzo dell'Italia centrale. Particolarmente interessante risulta la visita della monumentale grotta di San Francesco, in cui sono stati scoperti alcuni focolari, numerosi vasi associati a resti carbonizzati di cereali e legumi. Reperti simili erano presenti in quasi tutta l'area della grotta: alcuni di essi sono riconducibili alla cultura di Rinaldone (età del rame) e a quella Appenninica (età del bronzo).
Nel ripiano superiore furono scoperti resti concrezionati riferibili all'età Musteriano.
I numerosi tagli della roccia, che si vedono in più parti nella zona di Belverde e, in particolare presso il cd.anfiteatro, sono da riferire a cave forse di età romana.
Nel 1990 è stato inaugurato il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona che documenta le varie fasi del popolamento umano del territorio a partire dal Paleolitico fino alla fine dell'età del Bronzo.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/04/2021 07:05:41


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