Pelosi: “Instabile lo stato di Trump”. Parte la procedura per rimuoverlo
La leader democratica invoca il 25° Emendamento. Trump ribatte: «E’ lei quella pazza»
«Il presidente Trump prende chiaramente medicine. E chiunque di noi assuma farmaci di quella serietà è in uno stato alterato. Ci sono articoli di professionisti che dimostrano come ciò potrebbe avere un impatto sulla capacità di giudizio di una persona». Così ha parlato la Speaker della Camera Nancy Pelosi, presentando ieri la proposta di legge per creare una commissione incaricata di gestire l’applicazione del Venticinquesimo emendamento della Costituzione, che consente di sostituire un presidente incapacitato. Naturalmente si tratta di un “troll”, perché non c’è alcuna possibilità che il Senato controllato dai repubblicani approvi un simile testo. Anzi, il capo della Casa Bianca ha subito risposto che «l’unica matta in circolazione è proprio Crazy Nancy». E i suoi alleati più stretti, come il predecessore di Pelosi Newt Gingrich, hanno speculato che «il vero obiettivo di questa operazione non è Trump, ma Biden. I democratici vogliono creare un meccanismo che permetta loro di sostituirlo con Kamala, subito dopo l’eventuale vittoria». Sono schermaglie elettorali, che dimostrano il fondo a cui è scesa la politica americana, ma non solo. Ieri infatti il presidente ha partecipato ad un rally radiofonico condotto da Rush Limbaugh, in cui ha detto che sta benissimo e intende riprendere i comizi da stasera. Il suo medico ha dichiarato che può, ma non ha pubblicato il risultato di un test sulla negatività al Covid, e nessuno sa davvero se l’infezione è passata o no. Questo è il genere di comportamenti che alimentano i dubbi sullo stato del capo della Casa Bianca, a cui forse contribuisce anche la preoccupazione dei sondaggi che lo danno sempre più indietro rispetto a Biden. Giovedì Trump ha rifiutato di partecipare al dibattito virtuale del 15 ottobre a Miami, forse perché quel formato gli impedirebbe di ripetere la rissa di Cleveland. Ieri ha chiesto un confronto in persona, ma Joe ha rifiutato, dicendo che la Commissione organizzatrice stabilisce date e modalità, e il prossimo appuntamento rimasto è il 22 a Nashville. Qualche passo avanti invece potrebbe avvenire sul fronte degli stimoli economici. Qualche giorno fa il presidente aveva bloccato le trattative con i democratici, ma ora la Casa Bianca propone di stanziare 1.800 miliardi, andando incontro all’opposizione che ne vorrebbe 2.200.
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