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Elezioni in Bulgaria: vince Borissov, ma la sorpresa è lo showman Trifonof

Il partito del premier ha perso quasi l'8%

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Poche certezze e molti punti interrogativi dopo le elezioni parlamentari di ieri in Bulgaria. Come previsto, il partito conservatore Gerb del premier uscente Boyko Borissov, stando agli exit poll diffusi alla chiusura dei seggi, ha raccolto il maggior numero di voti, il 25% , ma esce indebolito rispetto alle elezioni del 2017 perdendo quasi l'8%. Effetto, quest'ultimo, legato indubbiamente alle proteste di piazza protrattesi per diversi mesi nel 2020 e nelle quali Borissov, unitamente al procuratore generale Ivan Ghescev, è stato accusato apertamente di favorire gli interessi degli oligarchi e della mafia e non quelli dei cittadini, con il suo modo di governare, con le nomine, con le tangenti e con le sue complicità.

Nel nuovo parlamento, uscito assai frammentato con la presenza di sette diverse formazioni politiche, per Borissov sarà sicuramente difficile, se non impossibile formare una maggioranza e una coalizione solida di governo. Il voto di protesta contro Gerb è sfociato nel grande successo del neocostituito partito populista 'C'è un popolo come questo' dello showman televisivo Slavi Trifonov, che, stando ai dati finora disponibili, si pone come seconda forza politica con il 17,1% dei consensi. Il voto punitivo contro il governo si è sparpagliato anche in diversi altri partitini che non hanno tuttavia superato la soglia del 4% per entrare in parlamento. E una autentica batosta ha subito da parte sua il partito socialista Bsp, raccogliendo appena il 16,7% dei voti, risultato che rappresenta un minimo storico per i socialisti.

A uscire rafforzato dal voto è in definitiva il presidente della Bulgaria, Rumen Radev, grande avversario della linea politica del premier Borissov, e che si era schierato a fianco dei manifestanti antigovernativi nei mesi scorsi. Sarà molto difficile formare un nuovo governo di coalizione a Sofia senza una grande disponibilità al compromesso da parte delle forze politiche. Una larga coalizione sul modello tedesco e del governo di Angela Merkel è da escludere. Diversi analisti prevedono una persistente instabilità politica che potrebbe sfociare in nuove elezioni entro un anno, un anno e mezzo.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
05/04/2021 06:09:40


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