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Alitalia, via libera dalla Ue alla nuova compagnia

In arrivo subito 700 milioni di euro per Ita

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La Commissione europea e l'Italia hanno raggiunto «un’intesa comune sui parametri chiave per garantire la discontinuità economica tra Ita e Alitalia». Lo ha reso noto l'esecutivo europeo al termine della riunione a Bruxelles tra la vice presidente esecutiva, Margrethe Vestager, che ha la delega alla Concorrenza, e il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, con il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in collegamento video da Roma. L’intesa prevede anche una prima iniezione di liquidità nella nuova società per 700 milioni di euro alla quale seguiranno altre due “tranche” di 400 milioni nel 2022 e 250 milioni nel 2023. 

«Inizia il percorso tecnico per la nascita di una compagnia sostenibile, la nuova Alitalia che dovrà essere operativa il prima possibile, ragionevolmente ad agosto», ha commentato Giorgetti, che resta comunque con i piedi per terra: «Abbiamo fatto dei passi in avanti ma non è finita: ci sono altri passaggi tecnici e non solo, ma sicuramente oggi e' una tappa importante verso la soluzione del problema».

Intanto, però, c'è la prima benedizione della Commissione, che «sta portando a termine la sua indagine in corso sul sostegno passato concesso ad Alitalia», ma «sostiene gli sforzi dell’Italia per preparare il prima possibile il lancio di Ita come nuovo e vitale attore di mercato in linea con le norme dell’Ue». (AGI)Bra (Segue)

La priorità ora è «garantire l’operatività per la stagione estiva» poi «ci sarà la nuova compagnia che partirà alle condizioni che si stanno definendo» ha chiarito Giorgetti. E proprio su queste si giocherà la partita decisiva nei prossimi giorni, a partire dal marchio su cui andava avanti un braccio di ferro tra Roma e Bruxelles. «La nuova compagnia potrà partecipare alla gara per il marchio», ha assicurato il responsabile del Mise.

Il ministro dell'Economia, Franco, aveva anticipato prima dell'incontro che il perimetro di Ita sarà «più contenuto rispetto ad Alitalia in termini di rotte, flotta e attività collegate ma coerente con l'impostazione del piano della nuova società e capace di assicurare lo sviluppo anche occupazionale». Con l'obiettivo di «restituire al Paese un vettore nazionale di trasporto aereo capace di assicurare collegamenti interni e al di fuori dei confini nazionali, di garantire lo sviluppo dell'operatività e dell’occupazione operando a condizioni di redditività tali da generare un ritorno economico per l'azionista pubblico».

Sul tavolo delle trattative, oltre al marchio, vi sono altri elementi non di poco conto, a partire dal taglio a aeromobili (non piu' di sessanta) e personale (che verra' dimezzato, sono previsti 5 mila esuberi). I servizi di handling (tutta l'assistenza a terra) e la manutenzione, inoltre, dovranno essere gestiti da un'azienda non legata alla nuova Alitalia.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
27/05/2021 05:40:23


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