Omicidio di Willy, la Corte d’Assise rigetta la richiesta del rito abbreviato per gli imputati
La famiglia e i Comuni di Artena, Colleferro e Paliano ammessi al processo come parte civile
Rigettata dalla Corte di Assise del Tribunale di Frosinone la richiesta di rito abbreviato per gli imputati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, già formulata davanti al gip e oggi reiterata, «ritenuto – ha spiegato in aula il presidente Francesco Mancini – che la legge 33/19 esclude per i delitti puniti con l'ergastolo l'accesso al rito abbreviato». In aula presente la mamma e il papà del ragazzo che è stato ucciso e la cui famiglia è stata ammessa al processo come parte civile. Sono quattro persone accusate dell'omicidio del giovane, picchiato a morte davanti ad un locale di Colleferro nel settembre dello scorso anno. Degli imputati è presente in aula il solo Francesco Belleggia – che si trova ai domiciliari –, i fratelli Bianchi e Pincarelli sono collegati in videoconferenza dal carcere. Il presidente ha annunciato che «fino al 31 luglio prossimo, considerata l'emergenza pandemica in atto, agli imputati sarà permessa la presenza al processo solo in videoconferenza». «Le lettere di scuse inviate da Mario Pincarelli come raccomandate con ricevuta di ritorno – dicono gli avvocati Domenico Marzi e Vincenzo Galassi che assistono rispettivamente la madre e la sorella e il padre del 21enne ucciso – appaiono tentativi strumentali di voler sembrare accorti nei confronti della famiglia che però non ha voluto strumentalizzarle. Non vogliamo nemmeno commentarle ma alla fine ci giovano perché sono una rappresentazione evidente della superficialità nella condotta da parte degli imputati».
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