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L’ora solare sta per tornare
Con quella legale però si rispetta di più l’ambiente
Ormai mancano pochissimi giorni: l’ora solare sta per tornare. Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, infatti, sposteremo le lancette dell’orologio indietro di 60 minuti: l’obiettivo è quello di recuperare un’ora in più al mattino, perdendola però la sera. Si tratta di una misura a cui siamo abituati da decenni, due volte l’anno: in primavera, quando adottiamo la legale, e appunto in autunno, con la solare. Ma siamo sicuri che questa abitudine, ormai messa in dubbio anche a livello europeo, sia davvero utile per l’ambiente? L’alternanza tra ora solare e legale è stata approvata definitivamente in Italia nel 1965, come misura per risparmiare energia. Anticipando o posticipando gli orari di alba e tramonto, è stato per decenni possibile ottimizzare la domanda di energia dovuta all’illuminazione e alla produzione industriale, limitando così i consumi. Eppure qualcosa nel tempo è cambiato: le abitudini dei cittadini europei non sono più le stesse di 60 anni fa e, anzi, l’alternanza dell’orario rischia addirittura di essere dannosa per l’ambiente, aumentando anziché diminuire i consumi. E in un periodo di crisi energetica come quello attuale, con le tariffe ormai alle stelle e un ricorso ancora enorme al gas per produrre energia, risparmiare diventa un vero e proprio imperativo. Per questo ho deciso di capire se valga ancora la pena il cambio dell’ora, soprattutto in un’ottica di maggiore sostenibilità per il Pianeta.
La bufala dell’ora solare “naturale”
Prima di addentrarci nell’analisi dei pro e dei contro del cambio dell’ora, è necessaria una premessa per agevolare la comprensione. Quando si parla dell’alternanza tra ora solare e ora legale, gli animi si scaldano facilmente. Lo abbiamo visto negli ultimi anni, quando nel 2018 la discussione è approdata alla Commissione Europea che, di fatto, ha lasciato piena libertà agli Stati Membri di decidere in autonomia sul mantenimento o la cancellazione dell’ora legale.Da allora, ogni volta che se ne parla, i social vengono invasi da una vera e propria bufala: molti – spesso anche spalleggiati da politici o gruppi di pressione – richiedono che venga mantenuta l’ora solare tutto l’anno, poiché sarebbe quella “naturale”. Eppure, non vi è nulla di più fuorviante: la misura del tempo è infatti una convenzione umana e non influisce minimamente sulle attività naturali del Pianeta. L’alba e il tramonto continueranno ad avvenire secondo i ritmi della rotazione terrestre e della sua rivoluzione attorno al sole, indipendentemente dal modo con cui abbiamo deciso di identificare questi momenti in termini di misura del tempo.
Pretendere che l’ora solare sia l’unica opzione da prendere in considerazione, con la falsa idea si tratti di una misura “naturale”, è del tutto inutile. E forse anche dannoso, poiché si stimolano reazioni scomposte che, purtroppo, non hanno la protezione del Pianeta come fine ultimo.
Cambio dell’ora e questioni ambientali
Come ho già anticipato, l’alternanza tra ora solare e ora legale è stata introdotta in Italia nel 1965, con l’obiettivo di ottimizzare i consumi energetici e ottenere così un risparmio sulla produzione e il consumo di energia. Ai tempi, considerato come i consumi serali fossero ridotti, si decise di ottimizzare in inverno le ore di luce al mattino, per favorire la domanda energetica connessa alla produzione industriale. Una decisione rimasta pressoché invariata per quasi 60 anni, seppur con qualche piccolo aggiustamento, fino ad arrivare ai giorni nostri.Eppure, è evidente come una simile scelta non possa prescindere dalla società e dalle sue abitudini: se sessant’anni fa i consumi raggiungevano il picco nelle ore diurne per poi diminuire la sera, oggi rimangono elevati fino a tarda notte. Questo perché la produzione industriale si è distribuita sulle 24 ore e, fatto non da poco, sono cambiate le nostre abitudini. Oggi siamo decisamente attivi anche nelle ore serali e, una volta rincasati dal lavoro, alimentiamo una lunga serie di dispositivi ed elettrodomestici, oltre all’illuminazione. Per questa ragione, negli ultimi tempi si è fatta strada una convinzione: considerando come le richieste di energia rimangano altissime anche di sera, non sarebbe meglio adottare sempre l’ora legale, che ci permetterebbe di recuperare un’ora di luce – e quindi di lasciare le luci spente – proprio quando maggiormente serve?
Ora legale sempre: un vantaggio per l’ambiente
Per rispondere alla domanda del precedente paragrafo, dobbiamo armarci di dati e capire quale sia il risparmio effettivo dell’ora legale, in un periodo storico di grandi consumi nelle ore serali…Negli ultimi tempi sono stati condotti diversi studi, pronti a confermare i vantaggi dell’abolizione dell’ora solare in favore dell’ora legale perenne. La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha ad esempio rilevato come, nei sette mesi in cui l’ora legale è rimasta in vigore nel corso del 2021, il nostro Paese sia stato in grado di risparmiare ben 420 milioni di kilowattora di energia elettrica. Si tratta dell’equivalente consumo annuale di ben 150.000 famiglie proprio perché, così come ho già evidenziato, le richieste di energia oggi rimangono alta anche la sera.E come si traducono in termini ambientali questi dati? Un’ora in più di luce alla sera, e quindi il risparmio di 420 milioni di kilowattora di energia, permettono di ridurre di 200.000 tonnellate le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti in atmosfera. Sì, perché in Italia il mix energetico si basa ancora largamente su fonti fossili per la produzione di energia – come il gas naturale oppure il carbone – che, per loro definizione, inquinano e danneggiano l’ambiente per ogni kilowattora prodotto.
Il vantaggio non è però solo ambientale, ma anche economico: quell’ora serale di luce in più ci porta a risparmiare ogni anno circa 190 milioni di euro. Se si considera come negli ultimi 15 anni l’ora legale abbia fatto risparmiare 10 miliardi di kilowattora, si tratta di 1,8 miliardi di euro in meno.
Ora legale sempre: la petizione
Dati i vantaggi che l’ora legale perenne potrebbe garantire al nostro Paese, sia in termini ambientali che economici, la SIMA e Consumerismo No Profit hanno deciso di lanciare una petizione. Lo scopo è quello di convincere il governo ad abolire l’ora solare, anche in relazione alla grave crisi energetica che stiamo vivendo:“La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, il sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale. Il passaggio permanente all’ora legale consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno e, considerati gli attuali prezzi del gas, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”.
In definitiva, l’ora legale riduce il nostro impatto sull’ambiente, ci fa risparmiare denaro e aiuta la nostra salute: perché, allora, rinunciarvi in inverno?
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