Biella, detenuti legati e picchiati in carcere: bufera sull’operato della polizia penitenziaria

Arrestato un commissario, per altri 27 agenti la procura chiede la sospensione dal servizio
Finisce nella bufera la polizia penitenziaria del carcere di Biella. Nei confronti di 28 agenti è infatti stata aperta dalla Procura un’indagine per il reato di torture. Un commissario è stato arrestato (gli sono stati concessi i domiciliari), per tutti gli altri il procuratore Camelio ha chiesto la sospensione dal servizio: deciderà il gip dopo gli interrogatori che dovrebbero cominciare lunedì.
L’indagine è partita direttamente dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, poi afffidata alla procura biellese. Tre gli episodi contestati, che sarebbero avvenuti durante la scorsa estate, tutti riguardanti detenuti (un georgiano ed altri due cittadini marocchini) legati e picchiati in cella. A sostegno dell’accusa ci sarebbero anche le riprese delle videocamere.
E’ di pochi giorni fa la visita al carcere del sottosegretario alla Giustizia con delega al Dap, il deputato biellese di Fdi, Andrea Delmastro. «Già ora il direttore e il comandante della penitenziaria sono in missione fissa a Biella, dove la situazione appare più difficile rispetto agli altri istituti in cui operano a scavalco – aveva detto Delmastro – . Mi sono assunto l’impegno qua a Biella come in tutte le altri case circondariali un obiettivo storico, quello di avere un direttore e un comandante per ogni istituto al massimo entro marzo».
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