Lucio Presta: “Archiviata l'accusa contro di me e Renzi per il finanziamento illecito”
La vicenda legata ai bonifici fatti dal manager tv per il documentario «Firenze secondo me»
Si sono concluse con un'archiviazione le indagini della Procura di Roma su Matteo Renzi, Lucio Presta e il figlio di quest'ultimo Niccolò per finanziamento illecito ai partiti. La vicenda era legata ai bonifici fatti dal manager tv al politico per il documentario «Firenze secondo me».
A dare notizia dell'archiviazione è lo stesso Lucio Presta su Twitter: «Desidero ringraziare la Procura di Roma che ha svolto le indagini che mi vedevano indagato con il senatore Matteo Renzi, conclusasi con l'archiviazione. Li ringrazio per aver avuto la professionalità e l'equilibrio che hanno garantito di salvaguardare la mia rispettabilità, la mia professionalità,la vita mia e quella di mio figlio Niccolò. Ringrazio i legali Cersosimo e Lucarelli per il grande lavoro svolto», ha scritto Lucio Presta.
Il documentario «Firenze secondo me» è stato realizzato da Renzi con la casa di produzione Arcobaleno ed è andato in onda su Nove, canale del gruppo Discovery Italia, a cavallo tra il 2018 e il 2019. Un flop, con ascolti al 2%, ma evidentemente Discovery non nutriva grosse aspettative visto che pagò appena 20mila euro. L’ex segretario del Pd ottenne invece un cachet di 454 mila euro.
L’indagine era partita da una segnalazione della Uif, l’Antiriciclaggio di Bankitalia, del dicembre del 2019. Parte di quel denaro, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, sarebbe servito a Renzi per ripagare il prestito di 700mila euro che aveva ricevuto dalla signora Anna Picchioni, vedova dell’imprenditore Egiziano Maestrelli, per comprare la villa di Firenze, costata un milione e 350mila euro (per 285 metri quadrati). Renzi affermò che il prestito era stato ripagato con i suoi guadagni ottenuti come conferenziere e, appunto, grazie alla realizzazione del documentario.
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