Il tribunale Ue boccia i 6 miliardi di aiuti di Stato

La mina per Lufthansa e gli effetti sulle nozze con Ita
Gli aiuti del governo tedesco a Lufthansa in piena pandemia da Covid furono illegittimi. Almeno secondo il Tribunae Ue che questa mattina ha deciso di annullare la decisione con la quale la Commissione europea aveva approvato nel 2020 la ricapitalizzazione del vettore da parte della Germania, per un importo di 6 miliardi di euro. La decisione – presa in seguito a un ricorso presentato da Ryanair – è una nube che compare all’orizzonte della trattativa tra il Mef e la stessa Lufthansa che entro il 12 maggio dovrebbe definire l’ingresso dei tedeschi nel capitale di Ita. Secondo le ultime indiscrezione, il vettore dovrebbe sottoscrivere un aumento di capitale riservato da circa 200 milioni di euro per salire al 40% per capitale. Il piano prevede, successivamente, una salita al 51% appena l’ex Alitalia sarà tornata profittevole, prima un’uscita definitiva del entro entro 4-5 anni.
Intanto, la Commissione europea, secondo la sentenza emessa oggi dal Tribunale della Corte di giustizia Ue, è incorsa in vari errori, in particolare ritenendo che Lufthansa non fosse in grado di reperire finanziamenti sui mercati per la totalità del suo fabbisogno e omettendo di esigere un meccanismo che incentivasse Lufthansa a riacquistare la partecipazione della Germania il più rapidamente possibile. Secondo i giudici, inoltre, la Commissione Ue avrebbe sbagliato negando l’esistenza di un notevole potere di mercato di Lufthansa in taluni aeroporti e accettando taluni impegni che non garantivano la salvaguardia di una concorrenza effettiva sul mercato.
Il vettore tedesco è fiducioso, però, che il giudizio venga ribaltato in appello anche perché nel 2021 è stato deliberato un primo aumento di capitale da 2,4 miliardi di euro per ripagare la prima tranche di prestiti ottenuti dallo Stato (a un tasso del 4%). Inoltre, la Germania ha sottoscritto l’impegno di uscire dall’azionariato del vettore appena rimborsato il prestito.
Nonostante la decisione della corte di Lussemburgo sia arrivata a due giorni dalla scadenza delle trattative tra Francoforte e il Mef per l’ingresso del vettore nel capitale di Ita, sull’operazione non ci dovrebbero essere riflessi negativi. E proprio ieri, parlando agli azionisti nel corso dell’annuale assemblea, il Ceo di Lufthansa, Carsten Spohr ha ribatido come «la diversità del nostro gruppo aereo non è una debolezza», è anzi un fattore strategico di successo e l’acquisizione di Ita è «l’ulteriore sviluppo di questa strategia». Se la trattativa andrà a buon fine, Ita Airways sarà il dodicesimo marchio di Lufthansa.
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