Meta è il manifesto del nuovo capitalismo USA: licenziamenti e aumento dei bonus ai top manager
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La società nel frattempo registra utili record e vola a Wall Street
I dirigenti di Meta quest’anno guadagneranno bonus ancora più ricchi. La società ha annunciato di aver approvato "un aumento della percentuale di bonus target" destinati ai top manager. Secondo quanto spiegato, ora possono ottenere un bonus pari al 200% del loro stipendio base rispetto al precedente 75%.
I licenziamenti di massa
Il nuovo piano bonus dirigenziale arriva a distanza di una settimana dall’annuncio del licenziamento del 5% della forza lavoro complessiva di Meta. L'azienda aveva precedentemente spiegato che questo avrebbe riguardato i dipendenti con le prestazioni più basse. Secondo quanto rivelato dal Financial Times, Meta avrebbe inoltre ridotto del 10% la sua distribuzione di stock option ai dipendenti.
Ricavi e utili alle stellle
Il giro di vite sui lavoratori di Meta è giustificato da risultati aziendali negativi o da prestazioni borsistiche deludenti? Niente affatto. Nel quarto trimestre 2024, l'azienda ha registrato un fatturato di 48,4 miliardi di dollari, con un incremento del 21% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'utile netto è aumentato del 49%, raggiungendo 20,84 miliardi di dollari. Questi risultati hanno superato le aspettative degli analisti.
La corsa delle azioni a Wall Street
Le cose vanno bene anche a Wall Street. Nell’ultimo anno le azioni di Meta sono aumentate di quasi il 50%, riflettendo l'entusiasmo degli investitori per la crescita delle vendite pubblicitarie digitali dell'azienda e per il potenziale rendimento dei suoi investimenti in intelligenza artificiale.
Il manifesto della nuova etica capitalista
Meta gode dunque di ottima salute, ma evidentemente non basta per assicurare un futuro sereno ai dipendenti. Il 5% dei meno performanti (indipendentemente dal fatto che siano produttivi o meno) viene mandato a casa e il top management avrà bonus più che doppi. Un manifesto della nuova etica capitalista americana: sempre più soldi all’élite e condizioni di vita sempre più dure per tutti gli altri. Il tutto giustificato dalla narrazione che siano misure necessarie per far crescere la società.
Zuckerberg secondo uomo più ricco del mondo
E poco importa se Meta a Wall Street vale quasi 1800 miliardi di dollari (giusto per avere un termine di paragone, l’intera Borsa italiana vale poco meno di 1000 miliardi di dollari) e Mark Zuckerberg abbia un patrimonio personale di circa 250 miliardi di dollari, il secondo al mondo dopo quello di Elon Musk.
Capire la reale dimensione dei numeri
Capire la reale dimensione dei numeri non è semplice. Certe volte occorrono degli esempi concreti per farlo. Il reddito lordo di un americano medio è di circa 60 mila dollari. Per raggiungere il patrimonio di Elon Musk dovrebbe lavorare ben 4,16 milioni di anni. Sì avete letto bene, 4,16 milioni di anni. Lavorando per 5 mila anni (la durata della civiltà umana) arriverebbe a 300 milioni di dollari, ovvero appena lo 0,12% della ricchezza accumulata da Zuckerberg in pochi anni.
Il tramonto dell'Occidente
Queste cifre rendono bene le dimensioni della disuguaglianza prodotta dal capitalismo occidentale. Eppure non basta ancora. Ora più che mai crescono i redditi delle élite e peggiorano le condizioni di vita dei comuni lavoratori. Questo stato di cose può davvero durare? No, ed è la storia (maestra di vita) a dircelo. Dietro la caduta degli imperi c’è sempre una crescita non più sostenibile delle disuguaglianze interne. Gli americani impoveriti hanno votato in massa Donald Trump e la sua promessa di una nuova golden age (età dell’oro). Non passerà molto tempo prima di capire che si tratta solamente di propaganda. Trump aumenterà ancora di più le disuguaglianze e con molto probabilità preparerà le condizioni ottimali per il definitivo tramonto dell’Occidente.
Foto Ansa
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