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La presidente Rai, casse vuote a viale Mazzini: “Debito di 580 milioni di euro, serve un piano”

Sergio: “Noi non ideologici”. Il nodo gender gap

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Che la Rai non navigasse nell’oro era chiaro a tutti da tempo. Ma con l’aria che tira sul canone tra chi non lo vuole, chi lo vuole ridurre e chi vorrebbe cancellarlo per viale Mazzini diventa sempre più complicato pianificare futuro e investimenti. E così in Vigilanza davanti ai membri della Commissione la presidente Marinella Soldi intona il de profundis su viale Mazzini: «Vorrei trasferirvi un senso di urgenza», spiega. Le casse, in buona sostanza, sono vuote. «L'azienda, pur avendo chiuso l'ultimo bilancio in pareggio, affronta una situazione di indebitamento pari a 580 milioni di euro nel 2022. Per un rinnovo necessario delle forme di finanziamento, serve un piano industriale credibile e realistico da approvare a stretto giro e tassativamente non oltre il 2023», Come dire: senza soldi non si canta messa. Ma soprattutto con un debito che equivale, a più di un terzo, degli introiti da canone, «l’odiosa tassa» come la definiscono in molti non solo è necessaria ma indispensabile per salvare l’azienda. Insomma, «La Rai, per essere centrale nella vita degli italiani – ha chiarito – deve attuare la radicale trasformazione in media company digitale. A questo scopo è essenziale portare a conclusione rapidamente il molto lavoro già fatto sui 3 piani di azione sinergici: Contratto di Servizio, Piano di Sostenibilità, Piano Industriale. Ma nello stabilire, attraverso il prossimo Contratto di Servizio, gli obiettivi e gli obblighi per la Rai dei prossimi cinque anni, bisogna avere cognizione e piena certezza delle risorse a disposizione, comprese risorse aggiuntive per un Piano industriale di trasformazione digitale». «Nessun Paese europeo - ha detto ancora - oggi fa a meno di una media company finanziata pubblicamente. I servizi pubblici di alcuni paesi, in assenza di risorse aggiuntive, per finanziare un'inevitabile trasformazione digitale hanno dovuto fare scelte lucide ma amare. Confidiamo nell'azionista e nel lavoro di questa consiliatura perché questo non sia necessario per la Rai». La ricetta dunque c’è: o si taglia o si finanza. Poi il nodo gender gap: «In Rai abbiamo – spiega – ottenuto una significativa riduzione del gender gap, sia in termini di carriere sia di retribuzioni tra il 2021 e il 2022. Uno sforzo che purtroppo non e' stato fatto nell'occasione delle ultime nomine, in particolare per le direzioni delle testate giornalistiche, tutte al maschile: uno strappo grave alle policy di genere aziendali, ratificate proprio dal CdA un anno fa». Quindi, tocca all’Ad Roberto Sergio che chiarisce subito che il loro «approccio è tutto fuorché ideologico». E’ il primo punto che provoca a mettere in chiaro l’amministratore delegato della Ra riferendosi all'annuncio di dimissioni di Lucia Annunziata. «Fosse stato necessario - ha aggiunto -, ma non lo è stato, avremmo difeso il suo spazio». Poi, anche lui, torna sul nodo canone, il più basso tra i principali Paesi europei. E ammonisce: «Qualora - pur in assenza di cogenti e ineludibili disposizioni comunitarie - si intendesse procedere ad una revisione del sistema di riscossione, sarà indispensabile valutare l'efficacia della soluzione alternativa e i correlati rischi, individuando le misure di mitigazione. Il Paese - ha aggiunto - non può rischiare di regredire ricorrendo a modalità che possano caratterizzarsi, come la precedente, per un'evasione del tributo del 30%, con tutte le conseguenze sulla continuità aziendale».

Infine, le considerazioni della presidente della Vigilanza, Barbara Floridia che accoglie positivamente l’impegno dei vertici Rai a favore della parità di genere. «Da parte della commissione di vigilanza – ha detto - c'è e ci sarà sempre massima attenzione su questo fronte. Pro futuro, dopo la nomina dei direttori delle testate giornalistiche tutte al maschile, ci aspettiamo che la Rai faccia di più per il contrasto al gender gap. Si tratta di un tema che sarà centrale anche in vista del prossimo contratto di servizio».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
08/06/2023 20:35:24


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