Notizie Nazionali Altre notizie
Caterina Guzzanti e l'impotenza maschile: "L'assurdità è che a risolverla ci pensiamo noi donne"
L'attrice spiega come si comportano le donne: “Caro, non ti preoccupare, ci penso io”
Caterina Guzzanti, ospite di Splendida cornice il programma Rai condotto da Geppi Cucciari, ha raccontato la sua prima esperienza a teatro con un testo scritto interamente da lei, di cui firma anche la regia. Si intitola Secondo lei ed è la storia di una coppia all’apparenza normale. Un uomo e una donna che dovranno affrontare uno dei tabù più rimossi di oggi: l’impotenza maschile. Uno spettacolo che è tutto incentrato sulla resistenza di fronte all’infelicità.
"Mi interessava esplorare la reazione delle donne. Che facciamo noi? Come reagiamo di fronte a questi uomini in difficoltà? Durante la pandemia ho letto un articolo in cui una sessuologa spiegava come le coppie avevano vissuto la quarantena: la convivenza forzata ci è sembrata finalmente l’occasione di stare insieme, quasi un invito ad accoppiarci, ma tutta questa disponibilità in realtà poteva creare un problema negli uomini, che si sentivano sempre cercati sessualmente. E quindi via di abbassamento della libido. E le donne? Le donne si offendono se vengono rifiutate e si mettono in discussione: cos’ho che non va? La cellulite? Sono vecchia?".
La donna cerca di trovare soluzioni
"Noi donne, al contrario degli uomini bravissimi a ignorare i problemi, cerchiamo di essere operative e, per esempio, chiamiamo un medico. Mi è venuto da ridere e ho pensato: ma che davvero? Anche di fronte a questo dobbiamo rimboccarci le maniche e dire: “Caro, non ti preoccupare, ci penso io”. Ci penso io al tuo pisello, l’unica cosa che proprio non abbiamo: c’è molta presunzione in questo atteggiamento, ma di fondo c’è qualcosa che vedo radicato in noi donne, anche oggi. In fondo siamo ancora tutte lì: da una parte emancipate, dall’altra con la disposizione al sacrificio, all’essere accomodanti con i maschi". Guzzanti precisa che a lei non potrebbe succedere una relazione così perché è sempre stata autonoma ma poi precisa: "È una cosa bella, che tutti dovrebbero avere, però l’autonomia nelle donne non è sexy. Come dice il personaggio maschile: “Ho bisogno che tu abbia bisogno di me”".
Gli errori delle donne
Lo spettacolo è molto autocritico col femminile: "Un’altra cosa terribile congenita che abbiamo noi donne: se io femmina sono disponibile, tu mi devi volere, mi devi saltare addosso. Anni fa, avrò avuto 28 anni, stavo con un ragazzo di 35 che aveva problemi di impotenza. Ed effettivamente cose che lui diceva le ho usate nello spettacolo: “Cara, non ti preoccupare, è un problema mio”. Ma come tuo? Perché questa esclusione? Non dico che io donna lo posso risolvere, ma di certo ti sostengo, siamo qua insieme".
Le aspettative degli altri
Uno dei grandi temi di Secondo lei è quello delle aspettative degli altri :"Perché più cresco e più mi accorgo che quello che pensano gli altri mi influenza e mi pesa. Sarà colpa dei social, non so, ma sento questa preoccupazione di essere fucilati a ogni passo falso". E anche quelle della sua famiglia: "Sentivo che dovevo occuparmi di cose che avevano a che fare con la parola. Quindi, per esempio, sentivo di dover studiare materie umanistiche, quando io invece avrei voluto laurearmi in Biologia. Da bambina vedevo Avanzi in tv e mi sembravano tutti matti, un mondo meraviglioso. Forse i miei fratelli vedevano che ero simpatica a casa, ma da noi funziona da sempre così: quando racconti una cosa devi fare tutte le voci. E così Sabina mi ha fatto debuttare con un personaggio al Pippo Chennedy Show nel ’97 e da lì ho continuato, ma sempre con questo pensiero che avrei fatto bene ad avere un piano B, a studiare biologia. Insomma imparare un mestiere, così da avere un mutuo eccetera. Poi sono andata avanti con il lavoro ed eccomi qui".
Commenta per primo.