Opinionisti Marco Cestelli

La festa della Pasta.. e basta?

Dopo anni di chiacchiere e ricordi sulla Buitoni finalmente Sansepolcro fa qualcosa

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Nel primo fine settimana di maggio avremo, a Sansepolcro, la prima edizione dei “Primi dei primi”, la festa della pasta. Dopo anni di chiacchiere e ricordi sui bei tempi andati in cui c’era la Buitoni finalmente Sansepolcro fa qualcosa che renda questo retaggio attuale, vero e tangibile.

La pasta a Sansepolcro può essere un’occasione di festa e di promozione ma preferirei che gli abitanti la vivessero come un momento identitario, una pietra miliare della tradizione e dell’anima di un luogo: il “genius loci” di cui si fa fatica ad intravedere il senso.

La pasta la mangiano tutti in Italia, si può girare attorno al mondo dei primi piatti quanto si vuole ma ormai è una cultura diffusissima e straordinaria, è indicata tra i cibi mondiali per la semplicità, ricchezza ed economicità. Quale paese industriale del primo mondo può mettere a tavola 4 persone con 5 euro al massimo con un buon piatto di spaghetti al pomodoro? Quindi il mondo potrebbe guardare Sansepolcro con un occhio particolare poiché è dal 1827 che qui nasce la Buitoni, la prima produzione industriale della pasta. All’interno della manifestazione si può contenere una sagra ma credo e spero non sia questo lo scopo e il fine: la sagra è fine a se stessa, bella, frequentata, popolare (insomma non è che i prezzi sono sempre popolarissimi) godibilissima e porta festa e gente. La manifestazione può tranquillamente portare con se la sagra popolare. Ma da prestigio e stampa, food blogger e articoli, creare un evento e porta un nome centrale della città. Poi a lato, durante, assieme, in contemporanea, di sopra di sotto, puoi concepire modi e tempi per vendere pasta confezionata, scodelle con pasta cucinata, ricette gourmet oppure della "tradizione" popolare, a basso prezzo, oppure a prezzo più alto, pasta fresca o "asciutta", integrale o "normale". Puoi portare scienziati che facciano convegni su pasta e dieta mediterranea, vegana o vegetariana, glicemia, colesterolo, glifosato, grani duri e teneri, italiani o importati, agricoltura e cereali, ecc. Pasta e cinema, pasta e tv, pasta nel mondo, origini della pasta, storia della pasta. Allo stesso tempo cuochi stellati possono proporre workshop su alta cucina e nuovi metodi di cucina, cottura e condimento. Mentre altri luoghi possono vendere piatti di pasta in mille modi e a mille prezzi. Chi potrebbe vietare ad un bar qualsiasi di ospitare la vendita di piatti di pasta? Magari ci saranno mille stand o furgoni attrezzati che venderanno piatti finiti. Monterchi fa da decenni una sagra della polenta ma Monterchi è la città della polenta? A Città di Castello, anni fa, vidi uno striscione che reclamizzava la Sagra della Cozza: sarà stata meravigliosa ma vi risulta che in vallata ci siano cozze? Oppure la Sagra Mondiale della Gota. Tutte cose stupende per il godimento popolare ma che non portano prestigio. Una manifestazione di alto livello porta, appunto, prestigio e cultura, centralità, nome e anche il godimento popolare. E turismo vero.

Secondo me la cosa importante, anzi fondamentale, è.... diventare qualcosa di riconoscibile: Amatrice è un paese assolutamente sconosciuto, terremoto purtroppo a parte, se non ci fosse un piatto che ne porta il nome. Qualsiasi cosa si faccia deve portare la riconoscibilità del luogo, la centralità dell’idea stessa, allora si crea un servizio alla comunità.

Avrei preferito di gran lunga che Sansepolcro fosse riconosciuto per la “divina proporzione”, per la matematica, l’arte, la storia; ma siccome si mangia più pasta che algebra, alla fine, forse non è per niente male come idea. Si è scelta la strada più difficile, più costosa, che necessita di maggior apporto di professionisti della comunicazione ma alla fine il risultato può essere eccellente.

Un caro amico e collaboratore molto attivo in questa “avventura” dell’Amministrazione comunale, Giovanni Tricca, ha avuto anche altre idee come la festa dei fiori a primavera, poi c’è lo street food (come volevasi dimostrare la “gente” ama andare dove si mangia), e mille altre iniziative che possono portare visitatori dall’Urbe e dal contado, ma la Festa della Pasta, se fatta bene, se vissuta degnamente dai suoi abitanti, è un’altra cosa. 

Redazione
© Riproduzione riservata
16/04/2025 10:11:26

Marco Cestelli

MARCO CESTELLI: Persona molto conosciuta a Sansepolcro, studi economici e commerciali a Milano, manager e imprenditore, scrittore, conferenziere e comunicatore, ha viaggiato in molte parti del mondo, ha sperimentato innovazioni e il valore della cultura. Legatissimo alla sua terra ama l’arte e la storia, la geopolitica e la cultura europea. Sa di non sapere mai abbastanza.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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