Invalido al 90% dopo una biopsia sbagliata all'ospedale di Arezzo

Asl Sud Est condannata a pagare 800mila euro alla famiglia
Un triste episodio, avvenuto nel febbraio del 2018, racconta l’odissea di un 80enne che si era sottoposto ad alcune indagini mediche strumentali, mirate ad indagare su una recente insorgenza a livello dei polmoni di una neoplasia polmonare, diagnostica dai medici dell’ospedale San Donato di Arezzo. I sanitari del nosocomio lo avevano ricoverato nel reparto di pneumologia per sottoporlo ad ulteriori accertamenti. L’uomo subisce quindi un primo intervento di agobiopsia percutanea, per prelevare un campione dal polmone ai fini di analisi. Ma qualcosa non va per il verso giusto e l’anziano signore ha un arresto cardiocircolatorio e finisce in rianimazione. Per alcuni secondi il suo cervello non riceve ossigeno. A maggio viene dimesso ma oltre al tumore al polmone a quel punto è anche invalido al 90%, e dopo circa due anni nel 2020 muore. La vicenda era finita in Tribunale, dove il giudice in questi giorni ha condannato l’azienda sanitaria Toscana Sud Est a pagare circa 800 mila euro di danni morali e 49 mila euro di spese di lite alla vedova e ai due figli.
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