Sul lago Trasimeno l'evento nazionale di Goletta dei Laghi per lanciare un monito al Governo

Valori microbiologici entro i limiti su Trasimeno e Piediluco
Il cambiamento climatico sta trasformando i laghi italiani, alterando gli equilibri ecologici e mettendo a rischio la tenuta di ecosistemi che da secoli sostengono biodiversità e le stesse attività economiche. Ma mentre i segnali si moltiplicano, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) approvato lo scorso dicembre, è ancora fermo al palo. A denunciarlo è Legambiente che oggi, in occasione della tappa umbra della Goletta dei Laghi giunta alla sua ventesima edizione, rilancia la richiesta al Governo di dare finalmente attuazione alle misure previste per gli ecosistemi lacustri e delle acque interne.
Se da un lato i risultati dei monitoraggi effettuati da Goletta dei Laghi sui laghi Trasimeno e Piediluco – tutti e otto i punti campionati entro i limiti di legge per escherichia coli ed enterococchi intestinali – confermano che dove c'è attenzione la qualità delle acque può migliorare, dall'altro non bastano i parametri microbiologici per raccontare la salute complessiva degli ecosistemi lacustri italiani sotto pressione climatica.
Temperature dell'acqua più alte, livelli idrici instabili, alterazioni negli equilibri ecosistemici e fioriture algali sempre più frequenti stanno già colpendo i bacini lacustri da nord a sud della penisola con impatti differenziati. I laghi alpini subiranno una perdita di specie e una colonizzazione da organismi normalmente insediati ad altitudini più basse. I laghi profondi del Nord Italia saranno negativamente influenzati dall'aumento delle temperature che indurranno fioriture microalgali e cianobatteriche con conseguenti danni alla vegetazione macrofitica e alle comunità animali dei litorali. I laghi del centro e del sud vedranno una sostanziale diminuzione del livello di acque con il rischio di disseccamento per i laghi meno profondi e una grave perdita di biodiversità.
Il messaggio non a caso parte dal lago Trasimeno, bacino simbolico della crisi climatica in atto. Poco profondo, con ricambi idrici limitati, sottoposto da anni a forti pressioni turistiche e agricole, il lago mostra oggi una fragilità strutturale crescente, aggravata dall’aumento delle temperature e dalla variabilità climatica.
"Il Trasimeno dove ci troviamo oggi è una cartina tornasole di quello che sta accadendo ai laghi italiani: un ecosistema strutturalmente fragile che subisce gli impatti combinati del riscaldamento globale e delle pressioni antropiche", spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente. "Siamo qui per ribadire che il Governo, dopo aver approvato il PNACC, deve ora dare concreta attuazione alle azioni previste dal Piano. È indispensabile ragionare in termini di adattamento anche per i settori produttivi strategici che dipendono dai laghi e dalla disponibilità della risorsa idrica, per ridurre gli impatti sugli ecosistemi e allo stesso tempo garantire la sopravvivenza di queste attività economiche”.
“La sfida che abbiamo di fronte richiede un cambio di passo nella governance territoriale”, commenta Maurizio Zara, presidente Legambiente Umbria. “Il Trasimeno è un laboratorio dove sperimentare quell’approccio integrato e partecipato che il PNACC prevede per tutti i laghi italiani. Ma servono strumenti normativi, risorse economiche e una regia nazionale che oggi mancano. I Contratti di Lago, gli osservatori territoriali, il coinvolgimento delle comunità locali: tutto questo funziona se inserito in una strategia nazionale di adattamento climatico che dia continuità e prospettive agli sforzi dei territori".
Dal Trasimeno all'Italia: le azioni del PNACC per i laghi
Nel PNACC sono previste misure specifiche per i laghi e le acque interne, pensate per affrontare impatti complessi e differenziati. Si va dal ripristino della naturalità di sponde e bacini al contenimento delle specie invasive, dal rafforzamento del monitoraggio idrologico ed ecologico alla promozione di piani locali di adattamento, che includano la gestione integrata dei bacini e il coinvolgimento delle comunità locali. C’è anche l’obiettivo di migliorare la capacità di accumulo idrico nelle aree rurali, potenziare la connettività tra corpi idrici, rendere più efficienti le infrastrutture idriche esistenti. Tutto ciò non solo per rispondere alle esigenze ambientali, ma per garantire sicurezza e stabilità ai settori produttivi. L’agricoltura, ad esempio, è già sotto pressione per le rese che calano e per l’alterazione dei cicli colturali. L’acquacoltura – in particolare la troticoltura nel Nord Italia – soffre la diminuzione della qualità delle acque. Il turismo, infine, sta già risentendo di stagioni alterate, carichi antropici sbilanciati e una crescente instabilità climatica.
I risultati dei monitoraggi
La Goletta dei Laghi ha condotto analisi microbiologiche su otto punti tra lago Trasimeno e Piediluco, riscontrando valori entro i limiti di legge in tutti i campioni prelevati. A questi dati si sono aggiunte valutazioni chimico-fisiche su alcuni punti strategici, per comprendere meglio la salute complessiva degli ecosistemi lacustri e la loro risposta alle pressioni ambientali.
Sul lago Trasimeno, i cinque punti analizzati - tutti entro i limiti - sono: il torrente Anguillara a Castiglione del Lago che da diversi anni non mostra criticità; la foce del torrente Paganico a Castiglione del Lago che negli ultimi anni era risultata fuori dai limiti; la foce del fosso Macerone a Tuoro sul Trasimeno; il canale di scarico del depuratore Tuoro/Passignano in località Le Pedate a Passignano sul Trasimeno che dal 2023 risulta nei limiti, ma fino al 2022 risultava inquinato o fortemente inquinato; la foce del canale proveniente da Tuoro in località Punta Navaccia a Tuoro sul Trasimeno, campionato per la prima volta nel 2023.
Particolare attenzione merita il monitoraggio prolungato del canale di scarico del depuratore di Tuoro, analizzato per cinque mesi consecutivi da marzo a luglio. Se dal punto di vista microbiologico solo il campionamento di giugno è risultato fuori dai limiti (classificato come "inquinato"), i dati chimico-fisici rivelano variazioni significative che testimoniano la vulnerabilità del sistema.
Le temperature dell'acqua del lago hanno inoltre mostrato un range da 13,9° a 25°, con corrispondenti oscillazioni dell'ossigeno disciolto da 4,78 mg/L a 7,93 mg/L. Queste variazioni, pur rimanendo nei parametri accettabili, evidenziano come il lago Trasimeno - essendo poco profondo e con limitati scambi di acqua e ossigeno - sia particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici e alla pressione antropica.
Sul lago di Piediluco, i tre punti risultati nei limiti di legge sono: la foce del rio Medio Nera che non ha mai mostrato criticità; il lago presso Armeno Armeni, anche qui senza criticità storiche; la foce del rio Fuscello, che era risultato inquinato nel 2022. Anche per il Piediluco sono state condotte analisi chimiche aggiuntive: alla foce del rio Medio Nera è stata analizzata la presenza di composti azotati, con concentrazioni che risultano basse e comunque inferiori ai 10 mg/L definiti dalla Direttiva Nitrati per le acque superficiali, confermando una buona qualità anche dal punto di vista dei nutrienti.
Il monitoraggio scientifico dei parametri microbiologici. I prelievi di Goletta dei Laghi sono stati effettuati da tecnici, volontarie e volontari di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono stati prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che ha avuto luogo lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici - Enterococchi intestinali ed Escherichia coli - classificando come “inquinati” i campioni che superano i limiti di legge e come “fortemente inquinati” quelli che li superano di oltre il doppio, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale sulle acque di balneazione (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010). I risultati di Goletta dei Laghi non certificano la balneabilità dei punti di campionamento. I punti di prelievo vengono scelti in base al rischio potenziale di inquinamento, sulla base delle segnalazioni dei circoli di Legambiente e dei cittadini tramite il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali rappresentano le principali vie di contaminazione batterica nei laghi, a causa di una depurazione insufficiente o di scarichi abusivi.
Legenda. Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
-INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 500 UFC (Unità Formanti Colonia) /100ml e/o Escherichia Coli > 1000 UFC/100ml
-FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali > 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli >2000UFC/100ml
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