Notizie Locali Cultura

Archivio storico di Bagno di Romagna: consapevolezza del passato, porta aperta sul futuro

Custodite 1432 unità archivistiche, per un’estensione complessiva di circa 122 metri lineari

Print Friendly and PDF

La storia di Bagno di Romagna, ma non solo, custodita gelosamente nel suo Archivio Storico. Costituisce una testimonianza inestimabile della storia sociale, istituzionale, economica di Bagno di Romagna che va dal Capitanato fiorentino al passaggio alla Romagna, fino ai nostri giorni. Un qualcosa di grande valore, storico ma non solo. All’interno dell’Archivio Storico di Bagno di Romagna, sono custodite 1432 unità archivistiche, per un’estensione complessiva di circa 122 metri lineari, relative ad un arco temporale compreso tra il 1453 e il 1946. Il complesso è costituito da documentazione preunitaria di matrice fiorentina e postunitaria. Oltre ai documenti di carattere prettamente amministrativo come possono essere partiti, saldi, dazzaioli, carteggi dei cancellieri, delibere, bilanci, tributi e tanto altro sono presenti anche lo Stato Civile e la Leva Militare. All’interno dell’Archivio Storico di Bagno di Romagna, inoltre, sono conservati alcuni fondi aggregati, giunti là a seguito di varie vicende storiche, ma non prodotti direttamente dall’amministrazione territoriale di Bagno di Romagna. Tra questi, infatti, si annoverano documenti delle Opere Pie, (Feltreschi, Fabiani, Babbini, Salvetti, Fabbri della Faggiola e Baldassarri) della congregazione di carità (1891-1993), dell’ente comunale di assistenza, della casa di riposo Camilla Spighi, della società operaia di mutuo soccorso, dell’Ospedale Angioloni la cui documentazione è pervenuta in seguito ad un ritrovamento fortuito costituita in gran parte da cartelle cliniche relative a ricoveri nel decennio compreso tra il 1930 e il 1940 e delle Terme di Sant’Agnese. Completano, poi, il patrimonio archivistico la donazione Olivieri, che include alcuni dei documenti più antichi presenti in archivio, e il fondo Console, archivio personale di Umberto Console, maestro elementare a San Piero in Bagno che è stato pure giornalista per testate nazionali, corrispondente Rai per la Valle del Savio e fotografo della vita nella valle tra le due guerre. Un vero e proprio pezzo di storia, quindi, che è stato recentemente rinnovato e sistemato. Ma c’è anche l’archivio della Società Operaia di Mutuo Soccorso di San Piero in Bagno: ciò che ne rimane di qualche registro di deliberazione, elenchi di iscritti, contabilità e carteggi, richieste di sussidio, dopo l’incuria e saccheggi per anni, in parte fortunatamente recuperato. Tutti i vari documenti oggetto del riordino, sono stati collocati in una sala del Palazzo del Capitano e resi visibili attraverso una vetrina. All’interno dell’Archivio Storico di Bagno di Romagna, infatti, è possibile trovare notizie che parlano di questo angolo di Romagna, appartenuta fino a pochi decenni fa alla Toscana e più precisamente alla provincia di Firenze: storia e tradizioni a cui il territorio è ancora oggi profondamente legato. Tra le testimonianze conservate, i decreti napoleonici, la riforma dell’abolizione della pena di morte voluta da Pietro Leopoldo, documenti risorgimentali e tante carte delle due guerre mondiali. L’Archivio Storico del Comune di Bagno di Romagna fu conservato presso il palazzo comunale fino alla metà degli anni ’90 quando, dopo l’istituzione della Sezione Separata dell’Archivio nel 1994, la documentazione preunitaria e quella più antica postunitaria venne trasferita a Palazzo del Capitano a Bagno di Romagna. Nel 1989 nella Biblioteca di Palazzo del Capitano è stato costituito il “Centro di Studi Storici di Bagno di Romagna” con lo scopo di valorizzare l’archivio storico e promuovere al tempo stesso la conoscenza del territorio. Il progetto, sostenuto dall’aiuto di docenti universitari generosi di consigli e di impegno personale, si è tradotto nella stampa di una decina di pubblicazioni, e nella formazione di una schiera di studiosi locali che hanno portato avanti ricerche e pubblicazioni. Sta di fatto che all’interno dell’Archivio Storico del Comune di Bagno di Romagna è conservata buona parte dei documenti che dal XVI secolo, cioè dalla dominazione toscana, arriva fino alla metà del Novecento. Consente di ricostruire lo svolgersi della vita del territorio, il quotidiano operare delle strutture politiche e amministrative locali nel corso degli ultimi cinque secoli di storia. Di fatto l’Archivio rappresenta un raro esempio di fondo “toscano fuori dalla Toscana”, a testimonianza dell’appartenenza storica di Bagno di Romagna al Granducato di Firenze fino al 1923. Una memoria che si intreccia sotto tutti i punti di vista con l’identità attuale della Romagna-Toscana, dove la fusione di culture diverse è parte del presente. L’obiettivo, infatti, è quello che l’Archivio non sia visto solo come deposito di documenti, ma come luogo in cui si è conservato le tracce della grande storia e della quotidianità della comunità.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/09/2025 12:49:17


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Cultura

Sestino: Riaperti il Museo archeologico e il Centro visite >>>

Biblioteca comunale Dionisio Roberti di Sansepolcro: un anno di successi educativi e culturali >>>

Vino, territorio e cultura enologica: inaugurato il Museo del Sagrantino a Montefalco >>>

Spiritiere e arriccia capelli nella storia del parrucchiere Vincenzo Vescovi >>>

Una lingua straniera? No, “El Dialett Sampieran” >>>

La Regione dell'Umbria ha approvato il dimensionamento della rete scolastica >>>

Accorpamento scolastico a Sansepolcro: "Il Giovagnoli non perderà la sua identità" >>>

I docenti del Giovagnoli di Sansepolcro: "Cosa diremo ai genitori in sede di orientamento?" >>>

Lectio magistralis di Massimo Mercati al "Fanfani-Camaiti" di Pieve Santo Stefano >>>

Città di Castello, Elegia per Giulia Cecchettin al museo della Tela Umbra >>>