Dividendi straordinari dall’acqua: ma straordinario per chi?

Checcaglini Anghiari: Nuove Acque "regala" soldi ai comuni e i cittadini pagano
Oggi abbiamo appreso che il Comune di Anghiari ha ricevuto 20 mila euro di dividendi straordinari da Nuove Acque, la società che gestisce il servizio idrico.
Cosa significa? Che la società ha deciso di distribuire utili accantonati da esercizi precedenti.
Anghiari detiene circa l’1% del capitale, quindi “Nuove Acque” ha distribuito complessivamente 2 milioni di euro.
Di questi, 470 mila euro sono finiti ai soci privati che possiedono il 47% del capitale.
A questo proposito una domanda è d'obbligo, 2 milioni sono i dividendi distribuiti, quanti sono quelli ancora in pancia la società e non distribuiti?
Questi dividendi non hanno ridotto le tariffe dei cittadini.
Non sono stati reinvestiti per migliorare il sistema idrico.
Sono entrati nei bilanci generali dei Comuni, come una sorta di tassa straordinaria derivata dall’acqua.
E una parte ha arricchito i privati che partecipano alla società.
E allora la domanda è inevitabile:
È eticamente accettabile che una società che gestisce un servizio pubblico essenziale come l’acqua – un bene a cui nessun cittadino può sottrarsi – generi profitti tali da distribuire non solo dividendi ordinari, ma anche straordinari?
Perché non restituire ai cittadini ciò che hanno pagato in eccesso rispetto ai costi reali del servizio?
Non sono forse i cittadini i veri azionisti di questa società, costretti a pagare tariffe decise dall’alto per un bene comune?

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