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Bollo auto, dal 2026 scatta l’esenzione per alcune vetture

Ecco chi non deve pagare la tassa automobilistica

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Buone notizie per il Bollo auto. Dal 1° gennaio 2026 entreranno in vigore delle nuove esenzioni. La novità principale interessa gli automobilisti con i redditi più bassi. A partire dal prossimo anno, chi percepisce un reddito personale annuo pari o inferiore a 8.000 euro potrà fare domanda di esenzione del bollo. La misura richiederà la presentazione della documentazione ufficiale rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, che sia sotto la Certificazione Unica o la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Dunque, niente meccanismi automatici o di autocertificazione.

Auto elettriche e ibride

A partire da gennaio non dovranno pagare la tassa neppure i proprietari di vetture ibride ed elettriche immatricolate dal 2022 che possono ottenere l’esenzione dal bollo della durata di cinque anni, calcolati a partire dalla data di prima immatricolazione. Anche qui il riconoscimento non avverrà in modalità automatica, bensì occorrerà avanzare apposita domanda presso gli uffici erariali o tramite gli sportelli regionali incaricati della gestione della tassa, previa classificazione del veicolo nelle banche dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le agevolazioni confermate

Anche per il prossimo anno rimangono sempre le esenzioni stabilite in precedenza. E così non sono tenuti al pagamento del bollo i non vedenti e i non udenti, le persone con disabilità e handicap psichico o mentale titolari di indennità di accompagnamento, i soggetti con grave limitazione della capacità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni, oltre alle persone con disabilità motorie permanenti. L’esenzione è riconosciuta sia ai veicoli destinati al loro trasporto sia a quelli direttamente intestati ai caregiver, purché il rapporto di assistenza risulti in forma scritta all’Agenzia delle Entrate e all’Aci. L’anno ormai in procinto di partire prevede, insomma, alcune eccezioni in più, ma circoscritte e legate a requisiti verificabili.

Auto storiche

ll bollo auto storiche in Italia prevede esenzione totale per i veicoli ultratrentennali (oltre 30 anni), se non circolano su strade pubbliche, altrimenti pagano una tassa di circolazione fissa (circa 29,82€/auto). Per i veicoli tra i 20 e i 29 anni, l'esenzione è parziale (spesso 50%) o totale, ma solo se iscritti ai registri storici (ASI, FMI, ACI Storico) e con riduzione del bollo ordinario, con normative che variano tra le regioni.

Il superbollo

Non ci sono novità per i veicoli ad alta cilindrata. I proprietari di auto con potenza superiore ai 185 kW dovranno pagare il superbollo, nella misura di 20 euro per ogni kilowatt eccedente la soglia del mezzo nelle prime fasi della sua vita commerciale. Nel corso del tempo l’importo scende, dimezzato dopo cinque, ridotto ulteriormente dopo dieci e azzerato dopo quindici,

Le scadenze

Salvo i casi particolari previsti, il bollo deve essere corrisposto anche per i veicoli fermi. L’obbligo ricade sull’intestatario del mezzo, dal proprietario a chi si avvale di usufrutto leasing o acquisto con riserva di proprietà. Inoltre, l’onere ricade sui fruitori di vetture in noleggio a lungo termine senza conducente. Il calendario non subisce modifiche sostanziali. In linea generale, il versamento va effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza, tolto per il primo saldo, da effettuare entro il mese di immatricolazione del mezzo. Le singole regioni hanno, tuttavia, la facoltà di definire delle eccezioni da un punto di vista operativo, soprattutto in merito alle modalità di pagamento e alle procedure di rimborso o esenzione.

Redazione
© Riproduzione riservata
16/12/2025 20:56:50


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