Opinionisti Giulia Gambacci

Babbo Natale, figura enigmatica tra miti e leggende

La sua età è un mistero e non è possibile saperla perché tutto è magia!

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Non tutti sanno che dietro la figura più enigmatica del Natale si nasconde quella di un uomo realmente vissuto, San Nicola. Fu Vescovo a Myra, in quella che oggi è la Turchia, nel IV secolo: un uomo molto ricco e benvoluto dai suoi concittadini. San Nicola, infatti, era noto per la sua grande generosità tantoché una leggenda narra che aiutò un povero padre che non aveva abbastanza soldi a far sposare le sue tre figlie, fornendo loro una dote. Infatti, una notte, San Nicola fece cadere una borsa piena d’oro dal caminetto della casa dell’uomo. Le monete caddero proprio nelle calze che la famiglia aveva appeso al caminetto ad asciugare e fu proprio per la sua bontà che Nicola – alla sua morte – divenne santo. Anche la tradizione di appendere la calza discende proprio da questa storia. Babbo Natale, quindi, tra miti e leggende seppure si nascondono attorno a questa figura una serie di elementi che sono attuali anche adesso. Ma la domanda che sorge spontanea è anche questa: chi ha inventato Babbo Natale? Diciamo che la figura più moderna è nata negli Stati Uniti, in particolare grazie alla poesia “A Visit from St. Nicholas” del 1822 di Clement Clarke Moore. La poesia introduceva molti degli elementi che conosciamo oggi, come la slitta trainata da renne e la discesa dal camino. L’aspetto di Babbo Natale come un uomo barbuto e corpulento, vestito di rosso, fu consolidato dall’illustratore Thomas Nast verso la fine del XIX secolo; inoltre, venendo più all’attualità, le varie pubblicità della Coca-Cola hanno contribuito a definire ulteriormente l’immagine moderna di Babbo Natale. Ma facciamo un passo indietro ed entriamo ancora più nello specifico di questa figura. La verità, quindi, è che il Babbo Natale “moderno” è nato poco più di 250 anni fa. Il suo nome in inglese, Santa Claus, è comparto per la prima volta solo nel 1773, quando è stato utilizzato pubblicamente sulle pagine di un giornale newyorkese. In seguito, nel 1809, lo scrittore Washington Irving dedicò alcune pagine del suo libro “History of New York” alla descrizione delle caratteristiche di Santa Claus. Il nome e i dettagli allora conosciuti della figura derivano tutti dalla tradizione olandese legata a Sinterklaas, che i colori portano in America nel diciassettesimo secolo. Anche se nella tradizione originaria San Nicola va a cavallo, oramai il mondo intero è concorde nell’affermare che Babbo Natale si muove su una slitta trainata da nove renne. Quella che viene ricordata con maggiore frequenza è Rudolph, la renna dal naso rosso. Questo simpatico personaggio venne inventato nel 1939 da Robert L. May, che raccontò in uno dei suoi libri che Rudolph ha il naso rosso e luminoso perché così può illuminare la strada alla slitta di Babbo Natale e permettergli così di muoversi liberamente anche in occasione delle tempeste di neve. Babbo Natale è vestito di rosso per una combinazione di ragioni storiche, ma sicuramente anche per questioni di marketing pubblicitario. L’abito rosso è stato associato per secoli alla regalità e al prestigio, seppure inizialmente era di colore verde o anche blu con barba più o meno lunga e una folta pelliccia attorno al collo. La sua classica risata “Ho ho ho” rappresenta il tentativo di mettere per scritto la sua espressione più familiare, ma c’è anche da dire che H0H 0H0 è anche il codice postale usato dalle poste canadesi per lettere spedite dal Canada per Babbo Natale al Polo Nord. La sequenza alfanumerica ricade in un raggruppamento collegato all’area di Montreal, nella provincia canadese del Quebec. Abbiamo parlato di San Nicola, della Turchia e poi dell’influsso americano: perché, allora, oggi diciamo che Babbo Natale vive in Lapponia? Pensate un po’ che già nel 1927 era noto che Babbo Natale vivesse in Lapponia. Secondo quanto dichiarato dallo speaker radiofonico Markus Rautio, infatti, si trovava sulla collina di Korvatunturi, località a trecento chilometri a nord di Rovaniemi. Tuttavia, la curiosità di conoscere il luogo della sua abitazione crebbe durante la metà degli anni ’80, grazie all’apertura del Santa Claus Village a Rovaniemi oggi meta continua di visitatori. Da quel momento, quindi, la leggenda è diventata realtà e ogni anno l’ufficio postale della città di Santa Claus si prepara a ricevere letterine dai bambini di tutto il mondo. Ma al tempo stesso a dare anche delle risposte. Santa Claus, Papà Noel, Père Noël, Julemanden, San Niklaw e tanti altri. I nomi del signore panciuto simbolo della festa più amata da grandi e piccini sono davvero tantissimi, e tantissime sono anche le tradizioni e le curiosità che lo riguardano o comunque a lui collegate. In Italia Babbo Natale lascia i doni sotto l’albero di Natale mentre in altre nazioni ci sono usanze diverse. In Francia per esempio, Babbo Natale lascia i doni ai piedi dei bambini che dormono. Ma una domanda, in conclusione, sorge spontanea: quanti anni ha Babbo Natale? La risposta è sicuramente tanti. È un anziano signore molto agile e sprint, la sua età è un mistero e non è possibile saperla perché tutto è magia! 

Giulia Gambacci
© Riproduzione riservata
27/12/2025 13:45:52

Giulia Gambacci

Giulia Gambacci - Laureata presso l’Università degli Studi di Siena in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Ama i bambini e stare insieme a loro, contribuendo alla loro formazione ed educazione. Persona curiosa e determinata crede che “se si vuole fare una cosa la si fa, non ci sono persone meno intelligenti di altre, basta trovare ognuno la propria strada”. Nel tempo libero, oltre a viaggiare e fare lunghe camminate in contatto con la natura, ama la musica e cucinare.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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