Dalla Svizzera senza amore: auguri e addio ai lavoratori della Amom

Cessazione dell’attività e licenziamento collettivo dei 70 operai dell'azienda di Badia al Pino
Il virtuale biglietto di auguri è arrivato da Mendrisio, Svizzera. Auguri e addio: lei è licenziato. La pratica burocratica è stata avviata da Confindustria: licenziamento collettivo dei 70 dipendenti della Amom.
La vertenza nell’azienda di Badia al Pino è finita nel peggiore dei modi. Nel penultimo giorno dell’anno la multinazionale Oerlikon-Riri ha organizzato una riunione da remoto con i dipendenti e gli ha comunicato che era finita. Cessazione dell’attività e licenziamento per tutti.
“La Oerlikon-Riri evidentemente non ama la Toscana – commenta Gianni Rialti, dirigente Fiom Cgil Un anno e mezzo fa era stata la volta della FCM di Campi Bisenzio. E’ inaccettabile il comportamento dell'azienda. Non è possibile che una multinazionale si permetta di chiudere dalla mattina alla sera un sito produttivo e tagliare posti di lavoro. Non si può scaricare sulla pelle degli operai il prezzo di scelte industriali e finanziarie sbagliate”.
La Oerlikon-Riri tira diritto senza alcuna attenzione alle valutazione e alle proposte di sindacati e istituzioni.
“Al tavolo di salvaguardia attivato in Regione Toscana – ricorda Rialti - l'azienda ha rifiutato ogni proposta fatta per salvaguardare l'occupazione e rilanciare l'azienda dimostrando un sostanziale disprezzo verso la comunità locale e le sue rappresentanze istituzionali e sindacali. E soprattutto la totale assenza di una visione di sostenibilità sociale delle proprie scelte. I lavoratori avevano fatto sacrifici, tutti quelli per loro possibili, al fine di garantire la continuità produttiva: ricordo il ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali. Ha deciso di far prevalere solo i propri interessi e le proprie logiche di profitto, gettando nella disperazione 70 famiglie”.
La Fiom Cgil ha chiesto il ritiro immediato della procedura di licenziamento collettivo.
“Richiamiamo la multinazionale Oerlikon-Riri a quella responsabilità sociale contenuta all'interno del suo codice etico e la sollecitiamo a rimettersi al tavolo con Regione Toscana e istituzioni locali per un confronto vero e costruttivo a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. Continueremo ad essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori e in questo senso apprezziamo le dichiarazioni del sindaco di Civitella, Andrea Tavernesi, che ha ribadito la vicinanza dei Comune ai lavoratori e alle loro famiglie. Come sindacato metteremo in campo ogni iniziativa e intraprenderemo ogni strada possibile a difesa dei loro posti di lavoro e della loro dignità”.

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