Un sacco…bello
Il 6 Maggio del 1527, ebbe luogo il famoso Sacco di Roma, quando i Lanzichenecchi, soldati mercenari tedeschi al servizio di Carlo V d'Asburgo, saccheggiarono la città eterna. Alcuni storici fissano in questa data la fine del Rinascimento. L'assalto, violento e devastante, si concentrò tra il Gianicolo e il Vaticano e Papa Clemente VII che, nel momento del tragico evento, si trovava raccolto in preghiera, fu fatto rifugiare a Castel Sant'Angelo e, in seguito, travestito da ortolano, fu condotto ad Orvieto. Il sacco causò danni incalcolabili al patrimonio artistico della città e moltissimi pittori, scultori, e artisti in genere, furono costretti a fuggire da Roma. Tra questi c'era anche Giovan Battista di Jacopo di Gasparre, detto il Rosso Fiorentino che riuscì a liberarsi dopo essere stato catturato, derubato degli abiti, umiliato e costretto a lavori pesanti dai Lanzichenecchi tedeschi. Nella sua fuga, dopo essere stato a Perugia, trovò accoglienza e protezione presso l'amico e conterraneo Leonardo Tornabuoni, al tempo vescovo di Sansepolcro. Durante la sua permanenza al Borgo, la Compagnia dei Battuti o di Santa Croce, su intercessione del Tornabuoni, incaricò l'artista di dipingere la pala d'altare per la chiesa di Santa Croce, oggi San Lorenzo, la cui realizzazione era già stata affidata al pittore locale Raffaellino del Colle che, generosamente la passò al Rosso, affinché al Borgo " rimanesse qualcosa di suo, come scrisse Vasari. La magnifica tavola ad olio raffigurante la Deposizione di Cristo, ricordata anche come il "Compianto sul Cristo deposto", fu eseguita da un artista originale e anticonformista che, dal 1530 in poi, divenne molto famoso in Francia dove, grazie al suo stile vario e affinato contribuì alla formazione della scuola di Fontainebleau influenzando fortemente lo sviluppo del manierismo internazionale. A distanza di 489 anni, possiamo dire che, a seguito del devastante evento che sconvolse Roma, per volere del caso, nacque una delle opere più preziose del patrimonio artistico di Sansepolcro.
Donatella Zanchi
Ha lavorato come educatrice per tanti anni presso il Collegio Regina Elena di Sansepolcro. Persona dotata di un enorme bagaglio culturale, ama in maniera passionale la sua città, della quale conosce nei dettagli la lunga storia, l’evoluzione della sua società e i fenomeni di costume. Collabora con associazioni e gruppi storici nell’allestimento di eventi basati sul rigore filologico.
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