Opinionisti Francesco Del Teglia
Calcio: Castello festeggia, il Borgo trema
Città di Castello avrà due squadre del suo comprensorio ad onorare il proprio blasone pallonaro
La notizia: il Tiferno Lerchi è dunque approdato in serie D. L’ufficialità è arrivata proprio in queste ore ma già si sapeva da giorni che la compagine tifernate sarebbe salita di categoria. Quando fu interrotto il campionato di Eccellenza per le restrizioni imposte dal Covid 19, la compagine biancorossa si trovava comunque in vetta alla classifica. Si capì subito che il torneo sarebbe difficilmente ripreso, alla stregua di tutte le categorie dilettantistiche, e che la classifica finale sarebbe stata stilata in base alle posizioni che le singole compagini avevano maturato sino allo stop. Tiferno dunque in Quarta Serie dal prossimo anno e così Città di Castello può contare su ben due squadre del suo comprensorio ad onorare il proprio blasone pallonaro, dato che il Tiferno si aggiunge al Trestina. Complimenti a tutti, dirigenza, tecnici e giocatori per il brillante traguardo raggiunto, frutto anche di investimenti davvero massicci in sede di mercato per una società che è alla terza vittoria consecutiva nei campionati dove ha militato, un piccolo record. Una considerazione da chi ha nel cuore i colori bianconeri, che sa quasi di beffa. Il Tiferno ha un’ossatura di squadra composta per la stragrande maggioranza di calciatori che hanno militato nel Sansepolcro di ieri e l’altro ieri. Vaccarecci, Tersini, Cangi, Catacchini, Morvidoni, Alagia, Bartoccini, Valori. E ne dimentico forse qualcuno. Alcuni che vestivano il bianconero nel passato più remoto, altri che lo vestivano sino a poco tempo fa e che forse sono stati un po’ troppo frettolosamente messi alla porta. Sul campo han dimostrato il loro valore con i colori umbri e questo magari fa capire che potevano essere ancora utili alla causa bianconera invece di prendersi soddisfazioni con la maglia biancorossa. Al Borgo nel frattempo si sono continuati a frullare giocatori e allenatori ma, dopo la caduta dalla serie D, non si riesce ancora ad intravedere l’uscita dal tunnel per prendere con decisione la strada della risalita in quel campionato che appartiene alla tradizione biturgense. Ma da questa parte del Tevere non c’è solo la delusione sportiva. C’è di più, molto di più. La paura che il calcio giocato possa sparire nuovamente dal Buitoni. Il comunicato emesso in queste ore dalla società Vivi Altotevere – vabbè, ancora con questo nome assurdo e antistorico – non lascia molto spazio alla fantasia, anche se vergato in lessico politichese. Gli attuali dirigenti del Borgo, che vanno ringraziati comunque vada per l’impegno preso a suo tempo anche se non corredato certo da risultati positivi sul campo, fanno capire che nuvoloni neri si addensano minacciosi sul prosieguo agonistico della società e che c’è in atto la volontà di disimpegnarsi per tanti motivi, anche comprensibili per carità dato che si parla di soldi, legati alla pratica del calcio. Il futuro è un grande punto interrogativo. Certo sarebbe un disonore per l’intera città se nel 2021, anno in cui si celebrerà il centenario di vita della gloriosa US Sansepolcro, tutto fosse spazzato via. Se qualcuno può e vuole evitare questo oltraggio alla storia e anche alla passione di tante generazioni si faccia avanti.
Francesco Del Teglia
Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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