Opinionisti Francesco Del Teglia
La Meloni ha (stra)vinto due volte
Il Carroccio si attesta su un terzo dei voti presi da FdI
Dunque le elezioni Politiche hanno emesso il proprio verdetto. Chiaro, inequivocabile. Vince il Centrodestra (o meglio, il Destracentro), stravince Giorgia Meloni. La leader di FdI, accreditata nei sondaggi e ormai da mesi con il vento in poppa nel “sentire” dell’elettorato, vede premiato il proprio impegno politico, anche la propria coerenza nelle posizioni assunte, e si appresta, prima donna in assoluto, a prendere le redini del Paese. Lo fa trascinando la sua coalizione ad un risultato storico e fagocitando anche gli alleati. FdI raggiunge percentuali mai viste a queste latitudini, mettendo insieme un patrimonio di voti che è di gran lunga superiore alla somma di quelli raggiunti insieme da Lega, Forza Italia e Noi Moderati. Se il partito di Berlusconi “tiene”, se di “Noi Moderati” francamente se ne sentiva anche poco il bisogno (c’era già Forza Italia tra le forze moderate, che senso ha avuto proporre un listino simile non si sa), un commento a parte lo merita la Lega. Il Carroccio si attesta su un terzo dei voti presi da FdI. Una debacle di vaste proporzioni, Nord compreso, che quasi sicuramente porterà ad una serrata riflessione sulla guida di Matteo Salvini. Sul fronte del Centrosinistra la sconfitta è palese. Le bizzarre strategie del Pd e del suo segretario Enrico Letta non hanno pagato, un’alleanza un po’ raffazzonata ha prodotto risultati scadenti – nostri territori compresi, ma si può dire intera provincia aretina – a vantaggio della destra. L’idea iniziale del “campo largo” presto abbandonata si è trasformata alla fine in un orticello che fatica enormemente ad essere competitivo per la vittoria. E che, relativamente al Pd, presumo porterà presto come già detto per la Lega, ad una riflessione sull’operato del segretario di partito. Al di fuori delle due coalizioni principali, buoni responsi per M5S e Azione-Italia Viva. Il Movimento vede premiata la guida di Conte, e non era scontato. Certo, i Cinque Stelle dovranno ora decidere se per il futuro sarà intrapresa una linea politica di alleanze, unica strada per amministrare in prima persona, o se si vuol continuare esclusivamente a bearsi della propria solitudine che li relega comunque all’eterna opposizione. Quanto alla “strana coppia” composta da Renzi e Calenda, il risultato emesso dalle urne è da considerarsi positivo per un fronte nato da pochissimo tempo. Non sarà come auspicato dai suoi leader quel “terzo polo” agognato, ma si tratta sicuramente di una base di partenza interessante, che soprattutto in Toscana ha avuto successo. Sempre che regga la chimica all’interno della “strana coppia”. In ultimo due considerazioni finali, una negativa e una positiva per quanto mi riguarda. Molto alta la percentuale di chi non si è presentato alle urne, un record per le Politiche. Che testimonia il malessere sempre più diffuso dell’elettorato e inchioda i politici, tutti indistintamente, alle loro responsabilità. Quella positiva, per me ripeto, è che Gigetto Di Maio esce da quegli scranni istituzionali che non si sa ancora bene per quale logica meritocratica avesse frequentato così a lungo e anche con ruoli di prestigio. Bene così.
Francesco Del Teglia
Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.
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