Opinionisti Il Direttore Davide Gambacci
“Smart Working”, la doppia faccia della stessa medaglia
Ma siamo davvero pronti a livello infrastrutturale?
Ma alla fine la domanda è questa: lavorando da casa si produce più o meno rispetto a dentro l’ufficio? Un quesito interessante, il quale divide un po’ l’opinione pubblica che si trova in contrasto. Alcuni sono propensi per il sì, altri non ne vogliono proprio sapere. E allora dove sta la verità? Sempre nel mezzo, come in tutte le cose. Facciamo un passo indietro, poiché credo che non tutti i settori possono essere portati per uno “Smart Working”. E parto dall’inizio abbracciando il mondo scolastico: lezioni complicate con studenti e professori che non riescono a dare il meglio di loro stessi; può essere, invece, una soluzione interessante per quelle realtà che elaborano dati dove in larga parte tutto viaggia su strade telematiche. Ci sono aziende che hanno sperimentato questo nuovo metodo di lavoro e che oggi continuano in questo binario, altre che da tempo utilizzavano questa metodologia, mentre altre ancora che sono scese immediatamente dal carro. Da casa tutto è più elastico e light, ma alla fine non così produttivo come un “capo” si aspetta dal proprio dipendente. C’è sicuramente un risparmio in termini economici e con un maggiore utilizzo dello “Smart Working” sorride anche l’ambiente; durante il periodo di lock down, infatti, c’è stata una forte riduzioni di CO2 emessa nell’atmosfera. Una questione complessa – la speranza è che non si debba tornare nuovamente ad una situazione forzata di lavoro da casa – da prendere con le molle. Alla base di tutto, però, c’è un aspetto da non prendere sotto braccio: parliamo tanto di “Smart Working”, ma alla fine il Paese Italia è davvero preparato a livello di linee e telecomunicazioni ad affrontare questa situazione? Ai posteri l’ardua sentenza. Ognuno la sua idea. Io la mia.
Il Direttore Davide Gambacci
Si avvicina al giornalismo giovanissimo e ne rimane affascinato. Dal 2009 è iscritto all’ordine dei giornalisti della Toscana dopo aver fatto esperienza in alcune testate locali. Nel 2010 diventa direttore del quotidiano online Saturno Notizie e inviato fisso del quotidiano Corriere di Arezzo. Nel 2011 é stato nominato anche direttore responsabile del periodico l’Eco del Tevere e vice direttore di Saturno Web Tv. Ideatore e regista di numerosi programmi televisivi, dove da il meglio di se dietro la telecamera. Inchieste e cronaca i campi di particolare competenza professionale. Ricopre anche il ruolo di addetto stampa per alcune associazioni e Enti.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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