Opinionisti Olinto Gherardi

Democrazista

Credevo che il mio essere me stesso fosse bastante a rendermi insospettabile

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Sapete, a volte, se non quasi sempre, non è per niente semplice far comprendere a chi ti sta di fronte, a chi ti ascolta, a chi ti legge, che stai semplicemente esponendo una tua opinione, un tuo parere, una tua idea relativamente a questo od a quell’argomento di attualità, oppure di storia accaduta, esposizione che esula da qualsivoglia accostamento di parte o di appartenenza. Credevo che il mio essere me stesso fosse bastante a rendermi insospettabile, fosse sufficiente a darmi una base di credibilità, ad essere considerato sincero, obiettivo, equidistante per quanto possibile sia, come nella quotidianità io sono, ma mi rendo conto ogni giorno che non è così, che il mio esprimere o apparentemente prendere posizione siano figli di calcoli nascosti tesi a circuire chi mi ascolta o legge.   Pare che i quasi 13 lustri che annovero nel mio Curriculum Vitae non siano garanti di schiettezza dettata magari da esperienza di vita, per me sono un importante bagaglio culturale e cognitivo, non un fardello ingombrante da appoggiare da qualche parte in quanto pesante da portare. Prima si discuteva in base a cosa la televisione senza colore ci proponeva e spiegava nei notiziari, oppure si poteva apprendere e capire dalla carta stampata e quanto sentivi o leggevi era praticamente certo ed indiscutibile, pochi erano i dubbi che potevano emergere, poche le persone in grado di discernere argomenti importanti quali la politica, in quanto pochi erano gli istruiti che spesso non si mescolavano al popolo per dare spiegazioni, anzi.                                                                             Invece oggi, con l’avvento della diavoleria tecnologica, sei in vetrina 24 ore al giorno, chiunque può intavolare tribune politiche, dettare stili di vita, consigliare, e per tutti intendo dal luminare plurilaureato all’uomo comune meno informato, generando una Babele inestricabile di imposizione del proprio pensiero; se prima i due canali tv ed i tre giornali principali, comunque già allora, raccontavano fatti dalla loro ottica, figuriamoci oggi che le fonti dalle quali attingere notizie sono centuplicate, oggi che premendo un tasto puoi leggere anche fonti straniere, sapere in tempo reale cosa accade a 25000 km da casa tua. Immaginate quante persone vivono di informazione nel mondo e cosa possano mai comunicare per avere lo scoop di una cosa prima di altri, lo vediamo sempre, agenzie sparate ad occhi chiusi nel mucchio, destinate ad essere smentite nel giro di qualche ora. Ci sono persone stipendiate per creare notizie, persone che, come il noto pescatore, hanno in mano una sardina (nessun riferimento agli studenti) che poi al bar diventa una trota da tre chili. Si combattono a colpi di bugie (fake news le chiamano gli anglofoni) è una gara a chi la spara più grossa, a chi abbindola più stolti (senza offesa per chi è meno istruito) e li porta dalla propria parte, creando seguito e vendite di stampa o contatti web. No, non vi offendete, e non fate i puri, perché nessuno lo è, ci siamo caduti tutti, abbiamo abboccato più volte, io per primo, non è mica vergogna farsi prendere in giro, lo è meno ancora ammetterlo…vergogna è, caso mai insistere nel farsi abbindolare coscientemente, reiterare volontariamente il falso sapendo di farlo. Non posso certo io permettermi di moralizzare il mondo, non vi è riuscito nemmeno Lui, sinceramente nemmeno mi interessa, è un progetto abbandonato che avevo da ragazzotto, tempo perso e purtroppo i fatti nel tempo mi danno ragione. Ciò che mi preoccupa, che mi turba, che sinceramente mi urta i nervi è il voler imporre una determinata cosa, un’idea, una ragione, negando in continuazione le eventuali obiezioni, additando quale pericolo chi sostiene teorie diverse, cercando di soffocare sul nascere qualsivoglia contraltare, organizzando manifestazioni di disturbo verso chi opera campagna elettorale, come recentemente accade un po’ ovunque. Da semplice spettatore interessato, in quanto cittadino di questa Nazione, quindi sottoposto a leggi, regole, provvedimenti, fra le altre cose tassato esosamente per non ricevere servizi adeguati, gradirei quanto meno morire con la pallottola che ho scelto io, non con quella imposta da altri, gradirei addirittura, per assurdo, combattere “fisicamente” per ristabilire le regole di comportamento sociale, di rispetto ed educazione che paiono essere scomparse dalla società contemporanea. Chi mi conosce personalmente sa quanto io tenga ad alcuni principi basilari, ma sono rimasto basito a fronte di reazioni di gente che consideravo degna di quanto sopra citato, solo perché ho esposto il mio pensiero. Sia chiaro che rimane un loro problema, io vivo lo stesso e loro anche, ma non ricordo di avere per “nemico” qualcuno con il quale ho fatto a pugni in gioventù, mentre mi trovo musi lunghi, addirittura per un’opinione diversa sul fare di chi “governa”. Non tollero di essere etichettato da qualcuno che lo ritiene giusto perché secondo lui quello sbagliato sono io, rispetto le opinioni di tutti e di conseguenza lo esigo per le mie, se poi non collimano ognuno per la sua, ma deve finire lì, senza faide infinite. Non è esattamente questo che ho appreso a scuola in merito alla democrazia, anzi, non è proprio questo, non so voi, ma io sono nato libero di pensare con la mia testa e l’imposizione su qualsiasi argomento mi fa venire le bolle. Non ci sto ad essere annoverato fra quelli con la desinenza in “ista” da chi fondamentalmente lo è veramente, in quanto mancante di argomentazioni di confronto, spero che questa situazione trovi una soluzione indolore quanto prima, non ho sensazioni positive. Grazie.

Olinto Gherardi
© Riproduzione riservata
11/09/2020 09:39:33

Olinto Gherardi

Operaio – Scrittore - Apolitico – 21 anni nel Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro dall’avvento del Dott. Piero Gennaioli - Scrittore di poesie - Due pubblicazioni nel 2013(Lo Sbandieratore di Emozioni) e 2015 (All’ombra della Torre) con lo pseudonimo di Uguccione de’ Fiaschi – Collabora alla mostra fotografica di Francesca & Angelo Petruzzi, ManiAnime del Borgo 2016 – Attenzione rivolta al territorio, al Borgo ed al suo patrimonio artistico; diretto e chiaro nell’esposizione del pensiero critico, ma costruttivo. Fotografo amatoriale per hobby-Calcio e Pallavolo gli sports seguiti in prevalenza. redazione@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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