Opinionisti Francesco Del Teglia
Sansepolcro tra politica e rotonde
Mi sembra che i DpC abbiano perso molta forza propulsiva degli esordi
Anche in questi ultimi giorni diversi sono gli spunti di riflessione su vicende direttamente o indirettamente legate alla politica delle nostre latitudini. C’era attesa per le nomine che Eugenio Giani, neo presidente della Regione Toscana, avrebbe fatto per la sua giunta di assessori. Alla fine le scelte hanno penalizzato alcuni territori toscani, come Livorno, Pistoia, Arezzo, che non hanno alcun rappresentante locale nella “cabina di regia” regionale. Restando all’ambito aretino, dico che si tratta di un errore politico strategico di Giani e del centrosinistra che lo supporta. Prima di tutto perché appare come una sorta di “punizione” nei confronti di un’area, quella aretina appunto, dove alle recenti regionali il centrosinistra non ha certo brillato. “Voi non portate voti, quindi niente assessore”, in soldoni sembra questa la regola adottata per la strategia adottata. Strategia miope. Sia perché l’assessore uscente espressione di quest’area, Vincenzo Ceccarelli, si era ben comportato nella sua delega alle infrastrutture, catturando anche tantissime preferenze personali nelle urne tanto da risultare uno dei più votati su scala regionale. E soprattutto perché indebolisce ancor più un centrosinistra già in difficoltà ad Arezzo e vallate, anche in vista delle future Amministrative. Venendo al Borgo, la reazione a catena sviluppatasi a seguito delle dimissioni dall’incarico di assessore di Luca Galli, ha alla fine portato alla nomina in consiglio di Simona Bartolo. Che da “sconosciuta” o quasi fin qui è ora al centro delle cronache. Essenzialmente per la sua decisione di non aderire al gruppo dei Democratici per Cambiare ma al Gruppo Misto. Posto che, come già scritto nel recente passato a proposito della scelta di Galli, ogni decisione va rispettata, il tutto mi suggerisce una disamina sullo stato di salute dei DpC. Questo movimento, che ha all’incirca una decina di anni di vita, si pose all’inizio come entità innovativa e piena di spunti interessanti. Fu fondato da gente giovane che apparteneva all’area di sinistra e che poi, in contrasto con le logiche del Pd locale, decise coraggiosamente di intraprendere un percorso nuovo e di proporsi in prima persona per strategie anche alternative. I suoi “capitani” erano Michele Del Bolgia, Lorenzo Moretti, Luca Galli, Francesco Del Siena, a cui si aggiunse in seguito anche Pino Torrisi. A distanza di un decennio l’impressione è che i DpC abbiano perso molta forza propulsiva degli esordi. I “capitani” ci sono sempre, hanno tutti, chi più chi meno, fatto un giro di giostra negli incarichi amministrativi. La truppa pare però essersi progressivamente sfaldata. Simona Bartolo che sceglie di non aderire al gruppo consiliare ne è testimonianza chiara, e del resto ho pure letto alcune sue argomentazioni sulla scelta adottata che evidenziano lo scollamento. Ma ricordiamo che Simona Bartolo era solo la terza opzione in ordine decrescente di preferenze ottenute alle passate Amministrative dalla lista dei DpC. Prima di lei c’erano Francesca Giovagnoli e Cristina Falleri. Ebbene, entrambe hanno detto “no grazie” alla possibilità di subentrare come consiglieri. Restano dunque i fedelissimi della prima ora, ma dietro sembra ci sia rimasto pochino. E questo avrà un peso anche in vista del futuro appuntamento con le elezioni al Borgo fissate per la primavera del 2021, dove si capirà se i DpC hanno ancora qualcosa da dire a livello generale e non solo individuale. In ultimo, poche righe sui progetti infrastrutturali cittadini. Pare che sia all’orizzonte la possibilità di realizzare nuove rotonde lungo la Senese Aretina. Partendo dal semaforo di via del Prucino fino a quella già presente con effige dei Balestrieri, si ipotizzano ben otto rotonde in circa 2 km di strada fra quelle esistenti e le nuove da realizzare. Dalla “Rotonda sul mare” del grande Fred Bongusto alle “Otto rotonde al Borgo”.Viene il mal di testa solo a pensarci.
Francesco Del Teglia
Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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