Faceva prostituire la moglie nonostante fosse incinta
Non poteva tornare a casa la sera finché non aveva guadagnato ciò che il marito chiedeva
Ancora una volta ci troviamo a parlare di una brutta storia fatta di degrado e violenza. Un uomo faceva prostituire la moglie, nonostante aspettasse un bambino, fino a due giorni prima del parto. E dopo neanche tre giorni l’ha costretta a riprendere. Lui rimaneva con il neonato a bordo dell’auto nelle vicinanze del luogo in cui faceva prostituire la moglie, per farglielo allattare. Non aveva alcun riguardo della donna che aveva messo al mondo suo figlio e che, per anni, ha costretto a vendere il suo corpo per le strade di Perugia e in un appartamento. Le sequestrava ogni sera tutti i soldi. La controllava costantemente e la picchiava fino a spedirla all’ospedale se lei contravveniva a qualche direttiva. Come quella sera che la donna salì in macchina di un uomo di origine albanese. Il marito - sfruttatore, che adesso è stato rinviato a giudizio dal gip, Natalia Giubilei, non voleva che lei avesse rapporti sessuali con i suoi connazionali. Così la tirò fuori dall’auto e la picchiò. Non era quello l’unico divieto: la donna non doveva neanche baciare i clienti. La vittima, oggi parte civile nel processo con l’avvocato Paola Pasinato, non poteva tornare a casa la sera finché non aveva guadagnato quel che il marito- sfruttatore aveva stabilito.
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