Mondo Politica: intervista a Roberto Neri leader della lista “Noi per Sansepolcro”

La politica è la sua passione, dopo i doveri prioritari della famiglia e del lavoro. Roberto Neri, passato da Forza Italia proprio un anno fa di questi tempi al movimento “Noi per Sansepolcro”, continua a svolgere il ruolo di coordinatore e intende la politica come uno strumento da ben impiegare per risolvere i problemi della comunità.

Neri, sulla classificazione e sul prolungamento della zona rossa in Toscana non ha inciso anche l’atteggiamento poco determinato dei vertici regionali?

“Secondo quello che è il mio punto di vista, determinate persone non debbono essere più rielette. Ora, è vero che siamo partiti con un poco di ritardo e che quindi siamo costretti ad aspettare di più per tornare zona arancione, ma stiamo soffrendo. O comunque, vi sono profili professionali come il mio (sono rappresentante di cosmetici) che stanno avvertendo molto la botta. Domenica 6 torneremo zona arancione, per cui è già un segnale migliore: spero solo che non ci richiudano un’altra volta”.

Da ex esponente di Forza Italia ancora “fresco”, cosa pensa del partito di Berlusconi ? 

“Anche se sono uscito, penso che Forza Italia stia mettendo in moto tutto ciò che era possibile. Vedo peraltro che i loro esponenti si stanno dando da fare, come quando Berlusconi ha fatto una cosa che ha riunito il centrodestra in occasione della votazione per lo scostamento di bilancio. In ambito locale devo riconoscere a Tonino Giunti la determinazione per come sta svolgendo il suo ruolo in consiglio comunale alla fallimentare gestione Cornioli. Magari fossero stati "tutti al pezzo" come lui in opposizione".

Per avere un centrodestra unito a Sansepolcro in vista delle prossime elezioni amministrative, bisogna aspettare che qualche partito risolva le sue piccole beghe interne?

“i presupposti vi sono, i primi incontri si sono già tenuti fra gli esponenti dei vari partiti e continueremo a riunirci fra noi per vedere di creare le condizioni giuste per un centrodestra compatto. E per condizioni giuste intendo parlare di un programma condiviso per far sì che il centrodestra sia unito. Per quello che riguarda le beghe interne ai vari partiti, questi sono problemi che ognuno deve risolvere in maniera autonoma".

Saranno elezioni comunali nel segno del bipolarismo e con meno liste civiche?

“Penso che le liste civiche vi saranno, ma che saranno più connotate e quindi più schierate da una parte o dall’altra, anche perché abbiamo visto a cosa ha portato l’accrocco dell’alleanza a sostegno di Mauro Cornioli: praticamente, a niente. E allora, liste civiche sì, ma con il centrodestra o con il centrosinistra, senza sfaccettature che generano soltanto dispersioni”.

Si parla di programmi e di condivisione dei programmi per creare un’alleanza, ma poi alla fine l’elettore guarda anche e soprattutto al candidato sindaco. Quanto allora può contare un programma valido se poi non c’è un candidato ritenuto di spessore?

“Sono molto selettivo sul discorso del candidato sindaco, perché è vero che la figura individuata deve essere di rilievo, ma ritengo che poi anche la squadra attorno al sindaco debba essere all’altezza. Mi spiego ancora meglio: se anche il sindaco non fosse il “top”, credo che una giunta forte a supporto e capace di portare a realizzazione il programma prefissato possa andare ugualmente bene. Diversamente, se un sindaco anche di carisma non dispone poi di validi collaboratori attorno credo che combini ben poco”.

Finora, Roberto Neri ha occupato incarichi solo politici. Adesso si sente pronto per un ruolo anche istituzionale?

“Se si parla di una mia candidatura a sindaco, lo escludo categoricamente, anche perché sono un libero professionista e il lavoro in questo momento prevale su qualsiasi altra ragione, anche se mi sentirei onorato di essere in lizza per la città nella quale vivo da oramai molti anni. Per ciò che riguarda una candidatura in lista tutto è ancora da vedere: in caso di bisogno, sarei pronto a farlo”.