Caso Saman, il fidanzato della ragazza scomparsa: “Spero sia ancora viva”
La testimonianza del giovane pachistano all'incidente probatorio a Reggio Emilia
«Ho ancora la speranza che Saman sia viva. Sono un po' agitato, ma sono pronto a raccontare tutto quello che so». Così, questa mattina, il 21enne pachistano fidanzato della giovane scomparsa da oltre due mesi all'ingresso del tribunale di Reggio Emilia, dove si teneva l'incidente probatorio che lo vedeva come testimone. Il giovane è riuscito a dire poche parole, poi la commozione ha preso il sopravvento. A quel punto l'avvocato che lo tutela, Claudio Falleti, ha preso la parola: «Il suo stato d'animo è comprensibile per il dolore che si porta dentro il ragazzo. Oggi è un giorno importante per cristallizzare la sua testimonianza e raccontare quello che ha sempre detto finora». Per la sparizione della giovane, che aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali dopo essersi opposta a un matrimonio forzato, cinque persone sono attualmente iscritte nel registro degli indagati della procura, che indaga per omicidio: i genitori, partiti per il Pakistan e non ancora rientrati in Italia, per cui è stata presentata la rogatoria internazionale per il loro fermo, uno zio, di cui non si hanno notizie da settimane, e due cugini, uno dei quali, Ikram Ijaz, fermato a Nimes, in Francia, mentre tentava di raggiungere la Spagna, è attualmente nel carcere di Reggio Emilia. Per settimane i carabinieri, insieme a diverse unità cinofile, alcune delle quali provenienti dall'estero, hanno controllato le aree circostanti l'azienda agricola Le Valli, dove Shabbar Abbas (padre della 18enne) lavorava e dove la famiglia viveva. Il 12 luglio, dopo 67 giorni e in attesa di nuove indicazione nel corso delle indagini, i militari di Reggio Emilia hanno sospeso le attività di ricerca, condotte attraverso le analisi delle informazioni satellitari e delle telecamere presenti nella zona, per cui sono state utilizzate strumentazioni specifiche, come i geoscanner, gli elettromagnetometri e i droni. Il legale del ragazzo ha poi lanciato un appello al Pakistan: «La nostra richiesta principale è chiedere al Paese di cooperare anche per proteggere la famiglia del ragazzo in patria. Il mio scopo è portare i genitori in Italia per farli stare piu tranquilli». La famiglia del fidanzato aveva ricevuto minacce dagli Abbas affinchè il ragazzo lasciasse Saman.
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