Opinionisti Mariantonietta Nania

Facciamo pace?

Ucraina: molte persone sono morte e la pace tra gli uomini è impossibile

Print Friendly and PDF

Filastrocca della pace fatta

Parlami, amico
ascolta ciò che dico
Se non mi parli il cielo
resta tagliato in due
e le parole amare, mie e tue
poi diventano un mare
che non sappiamo più attraversare.
Ma se prima che tutto si rovini
ci sediamo vicini
e ne parliamo insieme
allora le parole sono un seme
che poi diventa un albero
che poi diventa un bosco
dove mi riconosci
e io ti riconosco.
ascolti ciò che dico
ci pensi, e se ti piace
tu ritorni mio amico
e questa qui è la pace.

(Bruno Tognolini)

La più recente guerra è cominciata da oltre due mesi, e al netto di tutto ciò che ho letto, ascoltato, visto e sperimentato, di fatti certi ne ho capiti solo due: molte persone sono morte e la pace tra gli uomini è impossibile.

Il primo fatto viene considerato ovvio e previsto, messo in conto, non fa notizia. C’è la guerra, che guerra sarebbe senza morti, torture, razzie, distruzione, stupri, arresti e così via?

Il secondo fatto è che la pace, in fondo e veramente, non la vuole nessuno, perché è qualcosa di troppo difficile da realizzare mentre dovrebbe essere, come minimo, una scelta unanime, più mondiale di qualsiasi guerra mondiale. Basta che ci sia una sola persona a non contribuire e la pace non c’è.

Come quando migliaia di persone stanno insieme in silenzio e uno solo parla, come quando in una cesta di mele ce n’è una sola marcia e fa marcire le altre, come quando per provare a combattere un virus pericoloso per tutti, tutti si dovrebbero vaccinare, ma non lo fanno; oppure tutti dovrebbero opporsi al vaccino, che forse è pericoloso, ma non lo fanno.

Tutti dovremmo rispettare il pianeta su cui viviamo, è interesse nostro, non suo, ma lo stesso non lo facciamo; tutti dovremmo adoperarci perché nessuno muoia di fame, di sete, di stenti, ma non lo facciamo. Gli esempi quotidiani sono innumerevoli. E’ normale, siamo tutti diversi, abbiamo gusti, opinioni e pensieri diversi, culture, priorità, ognuno di noi è servito dalla vita di una mano di carte da giocare e sceglie come giocarsele. Difficile scelta, quella tra Bene e Male, così spesso intrecciati, mascherati.

Poi non sia mai qualche opinione è condivisa da molti, ecco che i molti vengono definiti pecore incapaci di pensiero critico! O quando qualcuno va controcorrente allora spunta che è un no-quello, no-quell’altro… Gli errori degli altri li vediamo sempre, ma facciamo fatica a vedere i nostri. Predichiamo tante belle teorie, ma pratichiamo pochi fatti.

Siamo egoisti, arroganti, presuntuosi, aggressivi e tanto, tanto ipocriti. I Social Network hanno messo in vetrina tutte queste caratteristiche e basta andare a leggere i commenti sotto qualunque post di qualsiasi argomento per constatare che non c’è nemmeno il minimo imbarazzo nel mostrare ignoranza e violenza verbale. Sì, siamo ipocriti. Siamo deboli e sciocchi, perché non è che ci mancano le virtù, ognuno di noi ne ha, ma ciò che ostentiamo e che investiamo nella vita non sono quelle. Faccio un esempio semplice, abituata come sono a parlare ai bambini: se fossimo tutti d’accordo che la pace è la miglior cosa, perché costruiremmo armi devastanti progettando e ragionando lucidamente su quante persone, città, nazioni, saranno annientate, uccise, straziate da quelle? Penso a quanto sia doloroso perdere una persona cara, ognuno di noi fa esperienza di questo, compresi i politici guerrafondai e i fabbricanti di armi. Ognuno di noi sa quanto è ambizioso costruire un edificio, far crescere alberi, dare decoro alle strade, quanto è difficile avere scuole decenti, infrastrutture, ospedali… E’ possibile mai che si possa decidere lucidamente di distruggere tutto e tutti senza capire che è sbagliato? Mettiamo il caso che una maestra rimproveri un alunno o peggio, lo strattoni: la disgraziata va in galera, ma se un uomo, con due braccia e due gambe come la maestra, decide di sterminare un popolo, abbattere case, ospedali e scuole (meglio con gente all’interno) allora va bene. Con i soldi sudati da tutti noi si pagano persone che di lavoro vanno ad uccidere gente mai vista, con cui non hanno mai litigato, nemmeno per una partita di calcio, per un parcheggio, per una ragazza, per nessun motivo al mondo.

E questo è un genere animale che può sperare nella pace? La pace non esiste finché esiste l’uomo.

Può esistere l’assenza della guerra (e già è utopia), ma la pace non è l’assenza della guerra, è molto di più. E quel di più costa molto. Lo capiamo se pensiamo a quanto è difficile mettere da parte l’orgoglio o il proprio tornaconto in una discussione col solo intento di farla finire.

Abbiamo più sentito parlare di diplomazia a proposito del recente conflitto in corso? Seriamente? No.

E’ tutto un gioco di ricatti, di interessi economici e di potere. La pace, quella che senti dentro quando stai bene con le persone, quando c’è aiuto reciproco, impegno per migliorare le cose per tutti, quando ognuno mette ciò che ha di buono al servizio della comunità, quando chi è più debole viene sorretto da chi è più forte, quando ci si prende cura della natura e del futuro dei nostri bambini, quando la sera si poggia la testa sul cuscino sapendo di aver fatto star meglio qualcuno, quella pace lì l’assaggiamo, ma poi sfugge. Gli scontri sono inevitabili, certo, ma se c’è volontà, una soluzione si trova. Un giorno cederà più uno, un giorno cederà più l’altro, ma ciò che si perde cedendo è compensato dalla pace. Nessuno è esente dagli errori, ma senza quelli non ci sarebbe neanche crescita. Volontà di risolvere e comunicazione. Pazienza, perseveranza, umiltà.

Quando ero più giovane un po’ ci credevo, perché l’essere umano lo facevo più intelligente, mentre ero io che consideravo solo il mio punto di vista: se è vero che l’uomo mette sempre il proprio interesse davanti a tutto, dovrà senz’altro desiderare la pace, interesse supremo, sopra ogni cosa. Pensavo. Invece non è così. Non abbiamo tutti le stesse priorità, ora lo so e cerco di rispettarlo.

Ma siamo tutti nel torto, chi più, chi meno, perché non abbiamo neanche capito cos’è la pace vera e quanto ci costa personalmente (no, non solo l’aria condizionata). I fatti ci dicono che non la desideriamo abbastanza anche se ce ne riempiamo la bocca e sventoliamo bandiere. O se siamo consapevoli, sinceri e impegnati (perché i Costruttori di Pace esistono), non siamo numericamente abbastanza per fare la differenza.

Quando prego per la pace, prego soprattutto affinché ognuno di noi, in primis me stesso, cessi di fare ciò che rende inevitabile la guerra.” Thomas Merton

Mariantonietta Nania
© Riproduzione riservata
26/04/2022 07:09:22

Mariantonietta Nania

MARIANATONIETTA NANIA: Nata a Napoli nel 1970, vive da sempre tra Umbria e Toscana. Dopo la laurea in Pedagogia, una borsa di studio in Psicologia Sociale l’ha portata come ricercatrice in Egitto alla scoperta delle fiabe arabe. Al Cairo ha trascorso quasi tre importantissimi anni, anche insegnando al Liceo Scientifico internazionale italiano Leonardo da Vinci. Ha vissuto e lavorato a Roma e Palermo per stabilirsi poi a Sansepolcro (AR) e tornare all’insegnamento, ma nella Scuola Primaria. Ama viaggiare, leggere, scrivere, far foto, dipingere e cantare.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Mariantonietta Nania

Mia libertà >>>

Natale è qualcosa che ha a che fare con Dio e con la luce >>>

La festa dei morti >>>

Tutti a scuola >>>

L'Essenziale >>>

La giornata mondiale della Terra >>>

Il viaggio >>>

Cade la neve viene la pace l'inverno è freddo però mi piace >>>

Pensa a tutta la bellezza intorno a te e sii felice >>>