Circuita la vedova Gucci per l’eredità: 8 indagati, tra cui l’ex compagna di cella

Il piano: approfittare del suo stato di salute per convincerla a fare la “guerra” alle figlie
Hanno approfittato di lei, del suo stato di salute difficile dopo l’asportazione di un tumore al cervello, per convincerla a fare la “guerra” alle sue figlie e portarle via i suoi soldi. Perfino i gioielli, che erano in una cassetta di sicurezza a Buccinasco e di cui Patrizia Reggiani, la vedova di Maurizio Gucci, mandante dell’omicidio del marito, ne aveva denunciato il furto. La procura di Milano ha appena notificato a otto indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono accusati di circonvenzione di incapace consulenti e avvocati. Tra loro c’è innanzitutto Loredana Canò, l’ex compagna di cella che si era piazzata a casa Reggiani (fino a quando qualche mese fa è stata allontanata dai magistrati), finendo per “assumere il pieno controllo della gestione domestica” e arrivando a “rispondere al telefono, bloccare alcuni numeri, impedire a figlie e amiche di farle visita”.
Gli indagati sono accusati a vario titolo anche di peculato, furto, induzione indebita. Oltre alla distrazione del patrimonio, gli viene contestata la sottoscrizione di un'assicurazione vita da 6,6 milioni di euro e un pagamento per far rilasciare un'intervista televisiva alla donna. Tra loro compare l’avvocato Daniele Pizzi, noto per aver assistito la famiglia di Lidia Macchi uccisa 35 anni fa, ex amministratore di sostegno di Reggiani, nominato dal Tribunale su richiesta della madre novantaduenne, Silvana Barbieri, spaventata alla sua morte dalla possibilità che la figlia potesse dissipare il patrimonio di famiglia. Indagati anche l’avvocato Maurizio Giani, legale dell’anziana, il consulente per gli investimenti Marco Chiesa, gli ex vertici di due società immobiliari della Reggiani, Maria Angela Stimoli e Marco Riva, giovane manager dello sport e presidente del Coni Lombardia, i revisori Mario Wiel Marin e Marco Moroni.
L’inchiesta della procuratrice aggiunti Tiziana Siciliano e della sostituta Michela Bordieri era nata dopo gli accertamenti disposti dalla giudice tutelare Ilaria Mazzei, che aveva nominato un nuovo amministratore di sostegno, l’avvocato Marco Accolla sulla congruità dei rendiconti delle uscite per 3 milioni di euro in due anni dal patrimonio di Patrizia Reggiani. Fondamentali alle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf sono state le testimonianze delle figlie di Reggiani, assistite dall’avvocato Antonio Golino.
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