Le bellezze della Valtiberina catturate nello smartphone di Anna Maria Santinelli
"Vengo attratta dalle cose belle che ci dona la natura, l’arte e il mio amato Borgo”
La passione per la fotografia che si intreccia perfettamente con quella per la cucina. Il risultato perfetto è quello ottenuto da Anna Maria Santinelli di Sansepolcro: una donna determinata e piena di volontà, come lei stessa si definisce. Nel momento in cui si è trovata senza lavoro, ha scoperto di avere anche delle passioni mai sospettate prima, come appunto la fotografia, la cucina e il “fai da te”, che coltiva insieme ad altri hobby come la lettura o le camminate a contatto con la natura. Quello che catalizza l’interesse è sicuramente la fotografia, ma effettuata con uno strumento alquanto comune: lo smartphone, un semplice telefono cellulare. Ecco, la produzione di Anna Maria esce tutta da quel piccolo obiettivo che al tempo stesso presenta delle grandissime qualità. È quindi lei la protagonista del mese di giugno della rubrica ‘Passione fotografia’, nella quale vengono esaltate le caratteristiche di coloro che sono amanti di quest’arte, seppure non sia affatto la loro professione. Anna Maria è sposata e ha due figlie: un cerchio perfetto quando si parla di famiglia. In mezzo a tutto ciò, coltiva queste grandi passioni ed è interessante come vede la fotografia da un occhio completamente differente rispetto al fotografo tradizionale, poiché effettuata con uno strumento nato decisamente per altri utilizzi.
· Come e quando nasce la passione per la fotografia?
“Non ho mai fatto corsi di fotografia. La passione è nata da circa nove anni. Vengo attratta dalle cose belle che ci dona la natura, l’arte e il mio amato Borgo”.
· Quale tipo di fotografia preferisci fare?
“Non ho particolari preferenze, sono i miei occhi che catturano e inquadrano la foto da scattare. Le foto che scelgo mi danno gioia ed emozione, come una poesia che arriva fino al cuore”.
· Niente rullino, niente reflex. I tuoi scatti sono solamente con lo smartphone: come mai questa scelta?
“Ho iniziato con il mio smartphone e ho ottenuto dei risultati per me soddisfacenti. Alcune volte ho pensato di provare con una reflex ma andando avanti non ne sento il bisogno”.
· Cosa ti affascina in particolare della fotografia?
“Non esco mai con l’intenzione di fare foto, ma se il caso mi presenta un soggetto che mi cattura l’attenzione, non riesco a ignorarlo e lo fisso immediatamente”.
· Utilizzi anche dei programmi per la post-produzione, oppure lo scatto che pubblichi è sempre quello originale?
“Cerco sempre di scattare più di una foto del soggetto che mi colpisce; scelgo poi quella che mi piace e con una App regolo la struttura, la nitidezza, il contrasto. Cerco infine di dare luci e ombre fintanto che rimango soddisfatta. Nei primi anni usavo più metodi di correzione, come potrete notare in alcune mie foto. Ora vado invece cercando di esaltare i soggetti nella loro naturalezza”.
· C’è una fotografia a cui sei particolarmente legata?
“Si, quella della fortezza medicea di Sansepolcro, sia per la bellezza del soggetto che per l’ammirazione che provo per essa fin da piccola, tanto che ho sempre desiderato di poterla visitare, ma immagino che questo desiderio purtroppo rimarrà tale”.
· E se ti dico fotografia ‘in bianco e nero’ cosa mi rispondi?
“Non è semplice dare giuste sensazioni con una foto in bianco e nero. Ma se si riesce a trovare il giusto equilibrio danno tanta soddisfazione. Ritengo però che non tutti gli scatti siano adatti per creare questo effetto”.
· Come mai, secondo il tuo parere, i giovani di oggi scattano tanto con lo smartphone, seppure lo facciano in modo impulsivo e non studiato per ottenere la foto migliore?
“E’ anche una moda fra di loro. Avendo sempre il cellulare a portata di mano, sono facilitati nello scattare foto del momento per loro più bello. Per fare una foto studiata e ottenere lo scatto migliore ci vuole tanta passione e vedo che alcuni di loro riescono a dare tante emozioni”.
· La fotografia, per te, è comunque da considerarsi una forma d’arte?
“Assolutamente sì, perché per ottenere una foto che crei empatia bisogna impressionare nello scatto l’anima delle cose; magari si tratta di un attimo colto per un caso fortunato e una buona foto lo sa fissare per sempre”.
· C’è un sogno che conservi nel cassetto, che speri possa avverarsi al più presto?
“Di sogni nel cassetto ne ho avuti diversi, che sono cambiati secondo l’età e l’attuale stile di vita. Al presente, il mio desiderio è quello di avere sempre una famiglia unita, alla quale spero si aggiungano dei nipotini da coccolare. Se a tutto questo, che non è poco, si aggiungono anche delle soddisfazioni artistiche, cosa chiedere di più?”.
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