Stati Uniti, la Camera pubblica la dichiarazione dei redditi di Trump

Aveva conti anche in Cina. The Donald furioso: "Non dovevano farlo”
I democratici al Congresso hanno reso pubbliche le dichiarazioni dei redditi dell'ex presidente Usa Donald Trump per un periodo di sei anni, dal 2015 al 2020. La pubblicazione, che arriva dopo un duro braccio di ferro con il tycoon, è avvenuta poco prima che i repubblicani riprendano il controllo della Camera dai dem, e solleva il potenziale di nuove rivelazioni sulle finanze di Trump, mentre l'ex presidente ha lanciato la campagna elettorale per le presidenziali del 2024.
Le dichiarazioni dei redditi dell'ex presidente Usa, che includono la rielaborazione di alcune informazioni personali sensibili come i numeri di previdenza sociale e i conti bancari, fanno seguito al voto del Ways and Means Commitee della Camera dei rappresentanti, avvenuto la scorsa settimana. I democratici della commissione hanno sostenuto che erano in gioco la trasparenza e lo stato di diritto, mentre i repubblicani hanno controbattuto che la pubblicazione avrebbe creato un pericoloso precedente per quanto riguarda la perdita della protezione della privacy.
Trump si era rifiutato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni quando si era candidato alla presidenza e ha condotto una battaglia legale per tenerle segrete mentre era alla Casa Bianca. Il mese scorso, però, la Corte Suprema ha stabilito che doveva consegnarle al Ways and Means Commitee della Camera.
La pubblicazione delle tasse degli ultimi sei anni è un nuovo duro colpo per Trump, che ha esaurito tutte le strade legali a sua disposizione per mantenerle segrete. I democratici hanno fatto un pressing incessante per anni per ottenere e pubblicare le dichiarazioni dei redditi dell'ex presidente.
I documenti fanno luce sulle finanze del presidente e vanno a completare le informazioni parziali trapelate nel corso degli anni e il sommario pubblicato dalla stessa commissione nei giorni scorsi. Donald Trump ha avuto conti correnti bancari all'estero fra il 2015 e il 2020, incluso uno in Cina dal 2015 al 2017.
Per il Congresso si tratta di un'iniziativa rara: una simile azione non avveniva dal 1973, quando l'agenzia delle entrate americana consegnò le dichiarazioni dei redditi del presidente Richard Nixon a una commissione del Congresso.
L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è furioso: «I Democratici non avrebbero mai dovuto farlo, la Corte Suprema non avrebbe mai dovuto approvarlo, e questo porterà a cose orribili per molte persone», ha detto Trump in una dichiarazione venerdì, «i Democratici radicali e di sinistra hanno armato tutto, ma ricordate, questa è una strada pericolosa a doppio senso!».
L'ex presidente americano ha anche aggiunto che le sue dichiarazioni dei redditi «dimostrano ancora una volta il mio orgoglioso successo e la mia capacità di utilizzare l'ammortamento e varie altre deduzioni fiscali come incentivo per la creazione di migliaia di posti di lavoro e di magnifiche strutture e imprese».
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