La Croazia nell’euro e nell’area Schengen
Von der Leyen: “Un giorno d’orgoglio”
L’eurozona cresce ancora e arriva a 20 Paesi. Con la Croazia si allarga la famiglia europea che adotta la moneta unica, sotto il controllo della Banca centrale europea (Bce). «Sono lieta di accogliere la Croazia nella famiglia dell'euro e nel Consiglio direttivo della Bce, a Francoforte», ha commentato Christine Lagarde, presidente della Bce. Ampia la soddisfazione del Paese, che da un decennio sperava in tale passaggio. «La Croazia si è impegnata a fondo e con successo per diventare il ventesimo paese membro dell'area dell'euro. Mi congratulo con i cittadini croati. Questo dimostra l'attrattiva dell'euro, che apporta stabilità ai paesi che lo adottano". Ha aperto così il nuovo anno Christine Lagarde, Con l'ingresso della Croazia nell'area dell'euro la Hrvatska narodna banka, la banca centrale croata, entra a far parte dell'Eurosistema. L'istituto centrale nazionale ha fornito nei mesi scorsi 63 milioni di banconote e 286 milioni di monete agli uffici postali e alle filiali bancarie. Dal 5 settembre scorso i prezzi nel Paese sono già riportati sia in euro che in kune, e lo saranno fino alla fine del prossimo anno. Per i pagamenti in contanti il periodo di transizione durerà fino al 14 gennaio 2023. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro, con il divieto di aumentare i prezzi con il pretesto del passaggio all'euro. «È un'ottima notizia» l'ingresso della Croazia nella zona euro, ha spiegato la banchiera centrale transalpina. «Credo davvero che la nostra forza sia nell'unità: tutti per uno e uno per tutti». Ad affermarlo è la presidente della Bce Christine Lagarde in un'intervista con il quotidiano nazionale “Jutarnji List”. Zagabria, secondo Lagarde, «ha ottenuto un successo eccezionale e questa è una grande notizia. La Croazia ha attuato le riforme e le necessarie ristrutturazioni e ha fatto tutto il possibile per continuare ad avere finanze pubbliche sane».
I risvolti dell’adozione dell’euro valgono su più fronti. Boris Vujcic, numero uno della banca centrale croata, ha ieri ritirato in modo simbolico i primi euro. Al valico di Bregana-Brežice, sull'autostrada Zagabria-Lubiana, il ministro degli Interni croato, Davor Bozinović, ha simbolicamente premuto per l'ultima volta il pulsante per alzare la rampa e lasciar passare le prime automobili senza controlli. "Abbiamo aperto le porte all'Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati", ha dichiarato. Un'analoga cerimonia si è tenuta anche al confine con l'Ungheria, al valico Goričan-Letenye, con il ministro degli Esteri, Goran Grlić Radman, che ha sottolineato come d'ora in poi la Croazia abbia anche «la grande responsabilità di proteggere più di 1.300 chilometri di confine esterno dell'Ue», con la Serbia, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina. In totale sono stati soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo quando scatterà l'orario di volo estivo.
Elevato è anche il momento di approvazione dei vertici comunitari. «Un giorno di festa e di orgoglio per i croati, ma anche per tutti i cittadini dell'Europa», ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che per l'occasione si è recata al confine croato-slovena, lì dove da oggi non servono più controlli per transitare. È stata accolta dal premier Andrej Plenkovic, e ora le sfide sono numerose. Come nuovo membro dell'area euro, la Croazia dovrà anche approvare il nuovo Trattato dello European stability mechanism (Esm), il cosiddetto fondo Salva-Stati, non ancora ratificato dall'Italia, unico Paese fondatore dell’Ue che ancora non ha adempiuto a questo processo. «È la stagione dei nuovi inizi. Sono così felice di essere qui, in questo giorno di festa non solo per i croati, ma per tutti i cittadini europei», ha detto Von der Leyen parlando al valico di Bregana. Un benvenuto nell'Unione a Zagabria è giunto anche dalla presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola. «Oggi l'Europa sta diventando più forte e più unita», ha detto la numero uno del Parlamento Ue.
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