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New York: Meghan Markle riceve il premio per l’impegno nell’empowerment femminile
La moglie di Harry in sfolgorante abito oro si è presa la sua vendetta con Buckingham Palace
Se l’abito racconta l’umore quello di Meghan Markle ieri sera a New York era sfolgorante. E il vestito – a detta di molti – aveva tutte le caratteristiche dei revenge dress tanto amati dalla compianta suocera Diana. Il vestito in questione era d’oro, firmato Johanna Ortiz, come l’occasione e il premio che ha ritirato non senza aver prima pronunciato un discorso in grado di ricevere una standing ovation da parte del pubblico della Ziegfeld Ballroom.
Meghan, la moglie del «reietto» Harry, sistemato in terza fila all’incoronazione del 6 maggio quando lei non aveva neppure accettato l’invito, si è presa la sua rivincita. E pure con un premio che non ha nulla a che fare con il frivolo mondo di Hollywood, e che si è guadagnata per il suo impegno in favore dell’empowerment femminile. Accanto a lei la madre Dora Ragland da un lato, e un super sorridente Harry dall’altro (anche lui elegante il giusto in abito Dior).
La motivazione del premio
La duchessa di Sussex è stata premiata per «il suo impegno a livello globale nell’empowerment e nella difesa di diritti di donne e ragazze». All’evento era presente anche una cara amica di Meghan, Gloria Steinem, madre co-fondatrice della Ms. Foundation che le ha consegnato il premio. Meghan è un «grande essere umano», aveva detto di lei in passato, a People. «Penso che lei sia davvero diversa dall’immagine che ne restituiscono i media. È intelligente, divertente e dedita alle questioni sociali».
Il discorso
«Non è mai troppo tardi per iniziare – ha detto la duchessa al microfono – puoi essere il visionario della tua stessa vita. Puoi istituire un percorso in cui ciò che ripeti nei tuoi atti quotidiani di servizio, nella gentilezza, nella tutela, nella grazia e nella correttezza, diventi proprio ciò che che verrà riconosciuto dalla prossima ondata di donne, giovani e meno giovani, che sceglieranno anche questo momento per unirsi al movimento e realizzare la nostra visione di un mondo equo».
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