Opinionisti Leonardo Magnani

La nonviolenza sfida il cristianesimo

L'Unione Europea ha sottovalutato la portata del conflitto tra Russia e Ucraina

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E’ ormai passato più di un anno dall’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Durante questo periodo si sono susseguite politiche, con chiaro pensiero convergente, che hanno portato a massicce forniture di armi all’Ucraina, in aggiunta alle forniture che gli Stati Uniti hanno mandato dal 2014. Sì perché il conflitto Russo-Ucraino prosegue dal 2014 con tanto di trattati, quelli di Minsk, mai messi in atto nonostante la loro bilaterale accettazione, con evidente responsabilità politica dell’Unione Europea che ha sottovalutato la portata del conflitto. Qualcuno parla di confronto politico-militare per procura, tra altre potenze, vedi USA e Cina, su territorio europeo, con un duplice effetto: blocco dello sviluppo politico dell’unione europea e della costituzione di un esercito europeo, con un conseguente vantaggio per la politica della NATO. Potrebbe essere, ma lasciamo queste questioni a quanti studiano e sono esperti di geopolitica. Credo possa essere decisivo però riflettere sul ruolo che la religione svolge in questo scenario: abbiamo pensato e ci è stato detto per anni, che la guerra, in Europa, l’avrebbe portata l’islam e il fondamentalismo islamico. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che, se c’è una guerra in Europa oggi, la responsabilità è (anche) del cristianesimo.

E’ stata sottovalutata, per miopia, mero calcolo strategico o addirittura per una scarsa alfabetizzazione religiosa, la divisione tra Patriarcato ortodosso ucraino e Patriarcato ortodosso russo. Già in quel momento, avvenuto nel 2018, avremmo dovuto capire quanto fosse a rischio la sicurezza europea e quanto prossima una piegatura violenta del conflitto. Negli anni ‘80 Padre Ernesto Balducci, teologo e personaggio di primo piano della Chiesa Cattolica, ammoniva che la pace e la sua conquista, sfidava la religione, prevedendo  quanto un fenomeno religioso potesse avere un ruolo in tutto questo. Sia per risolvere un conflitto in modo nonviolento, sia per portarlo alla soluzione militare. Oggi comprendiamo meglio l’ammonimento di Papa Francesco riguardo il concetto di “terza guerra mondiale a pezzetti”.

Il Cristianesimo che dimentica il ruolo nonviolento del proprio messaggio è colpevole di tradimento del più originale comandamento di Gesù Cristo: “Amate il vostro nemico, fate del bene a coloro che vi odiano… perché se amate il vostro amico quale merito ne avrete, anche il non credente fa questo” (Lc. 6, 27-38). O il Cristianesimo rinnova il suo messaggio originale e originario di rottura con il pensiero preponderante, o, semplicemente, avrà fallito il suo scopo primario. Alla base della resurrezione escatologica, deve porre in essere uno dei modi principali del suo essere nel mondo, in preparazione del Regno (“il Regno è all’opera, chi opera per il Regno?”).  Questa è la resurrezione che dobbiamo perseguire in questo mondo, certo una resurrezione tutta terrena, ma che è specchio e annuncio di quella celeste che attende ognuno di noi. Potremmo consolarci, almeno in occidente, che il cristianesimo cattolico persegua nuovamente la prassi politica nonviolenta, così come auspicato da Papa Francesco nel messaggio del 1° Gennaio 2017 per la Giornata Mondiale della Pace, ma non basta e rimane lo sconforto nel vedere una parte del Cristianesimo, quello ortodosso, dimenticare ciò che è la caratteristica più originale, dirompente, nonché divergente, del fenomeno religioso cristiano, la nonviolenza quale varco attuale della Storia, come ebbe a scrivere Aldo Capitini. Preghiere, funzioni, presenza cristiana che non facciano i conti con questa modalità evangelica tradiscono, in modo forse decisivo, la fecondità ed efficacia di questa religione, relegandola a presenza tradizionale ma poco determinante della vita sociale dell’Europa. La fine del cristianesimo passa da qui. Se la rendiamo possibile, non sarà un’altra visione religiosa a occupare il suo posto, ma un’identità priva di qualunque orizzonte ultraterreno o metafisico, con lo scopo esclusivo di contrasto alla diversità: sarebbe la morte di Dio e stavolta sarebbe certificata non da filosofi nichilisti, ma dagli stessi sacerdoti di quella stessa religione.

Leonardo Magnani
© Riproduzione riservata
04/06/2023 07:44:23

Leonardo Magnani

Leonardo Magnani è nato e vive a Sansepolcro. E’ laureato in filosofia e in scienze religiose. Insegnante di professione, da anni collabora con l’Associazione Cultura della Pace e si interessa di mediazione dei conflitti e di nonviolenza.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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