Meno parroci in Valtiberina: verso un accorpamento delle unità pastorali
Nei giorni scorsi in Cattedrale a Sansepolcro l'incontro con il vescovo Andrea Migliavacca
Le 40 parrocchie dei sette Comuni della Valtiberina Toscana a confronto con il Vescovo della Diocesi aretina, Andrea Migliavacca, nella Concattedrale di Sansepolcro. Diversi sono stati gli argomenti al centro della discussione tra il futuro della chiesa e del territorio a fronte dei nuovi bisogni della comunità e la riduzione del numero dei parroci. Soffrono di più le zone di montagna. “Tutta la nostra diocesi sta riflettendo sul ripensamento del territorio, della presenza delle comunità e della chiesa stessa – le parole del Vescovo Migliavacca – e di conseguenza anche sulla distribuzione del clero con il coinvolgimento dei laici, dei religiosi e diaconi permanenti; quindi, è un cammino attraverso cui – tutti insieme – si vuole ridisegnare la geografia della diocesi per incontrare comunità vive e offrire al tempo stesso un servizio più adeguato. Questo cammino avviene con una modalità sinoidale, ovvero di partecipazione e ascolto reciproco”. Un incontro, quindi, nel quale il vescovo della Diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro ha potuto toccare con mano la situazione recependo le problematiche per poi andarle ad analizzare insieme al proprio staff. “Da diversi mesi siamo impegnati in una serie di incontri voluti dal nostro vescovo Andrea proprio per ripensare anche l’organizzazione pastorale della zona Valtiberina – le parole sono quelle di Pietro Ganganelli, volontario della parrocchia di Anghiari - per questo abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questo incontro pastorale proprio per coinvolgere in questa tematica quanta più gente possibile della Valtiberina che sta vivendo il grosso problema della mancanza di parroci, per cui saremo contenti di rivedere un pochino la suddivisione delle stesse parrocchie, delle stesse unità pastorali che probabilmente verranno allargate e comprenderanno anche le varie realtà di montagna; quelle che forse stanno di più soffrendo di questa mancanza di parroci”. Ciò che è accaduto nei giorni scorsi a Sansepolcro è solamente l’ultimo degli incontri che il vescovo Andrea Migliavacca intendere fare in tutta la propria diocesi: un raffronto diretto con il territorio. Ciò che è stato percepito e quindi richiesto dai vari rappresentanti parrocchiali, infatti, è una maggiore presenza dei sacerdoti anche nei territori marginali; in Valtiberina quelli che di più soffrono sono Sestino, Badia Tedalda e Caprese Michelangelo spesso sotto la competenza di Pieve Santo Stefano. Al tempo stesso, quello che è trapelato, è pure un calo delle presenze in seminario soprattutto di chi porta a termine il percorso e quindi pronuncia il “sì” per sempre. “Io credo che il futuro sia positivo e soprattutto costruttivo – conclude il vescovo Andrea Migliavacca – certamente comprendendo il cambiamento epocale che stiamo vivendo, comprendendo quelle che sono le criticità e sono innegabili, ma lo sguardo deve sempre essere quello di speranza”. Già nei prossimi giorni si conosceranno i provvedimenti che verranno adottati.
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