Musica Curiosità

Gianna Nannini: “Quando pensai di lasciare il Rock per studiare Medicina”

Confessa i suoi momenti difficili e annuncia il suo nuovo brano "Panorama".

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La creatività può essere autodistruttiva per un artista che si trova davanti alla pagina bianca, e lo sa bene Gianna Nannini che ha raccontato come Fotoromanza sia uno dei suoi grandi successi, ma anche la canzone che ha rischiato di mettere fine alla sua carriera. "Quando scrivevo Fotoromanza ad un certo punto ho pensato di lasciare tutto: le parole mi venivano contro, avevo perso la mia identità perché quando scrivi, ti analizzi e sprofondi nel baratro. Ritrovarmi è stato un lungo percorso”.

Il test per Medicina e la svolta

Insomma, facile parlarne una volta che il buio sta alle spalle: “Un altro momento difficile è stato quando nel 1987 è morto il mio manager Conny Plank. Non mi piaceva più la musica che facevo. Provai anche a iscrivermi a Medicina all'Università, feci i test, ma poi non andai. Mi salvò la collaborazione con il producer Will Malone", racconta la rocker senese che invece si è poi laureata in filosofia e oggi è pronta a pubblicare un nuovo singolo - esce proprio il 9 maggio - dal titolo Panorama.

Per la prima volta al Massimo

Scritto con Rage, Pacifico e Francesco "Katoo" Catitti e con la produzione di Canova, la canzone è stata "scritta e registrata in due ore, non mi era mai successo", confessa Nannini. E ad attenderla c'è anche Sei nell'anima - Festival European Leg 2025 tra Italia ed Europa, con tre Rock show speciali al Circo Massimo il 26 giugno, alla Reggia di Caserta il 17 settembre e all'Arena di Verona il 21 settembre. "È il mio primo Circo Massimo e per l'occasione ho chiamato un amico ad accompagnarmi: Francesco De Gregori, insieme, come abbiamo già fatto l'anno scorso a Milano in un suo live, canteremo in italiano - che è meglio dell'inglese per il folk e il blues - Baby Blue di Bob Dylan. Abbiamo scoperto che le nostre voci insieme spaccano. Il principe e la regina del Rock".

La collaborazione con Francesco De Gregori

Ma, mette le mani avanti, nonostante una collaborazione che ha dato vita in passato anche al brano Ninna Nera, non c'è in vista un album a quattro mani: "Non si inventano cose da un giorno all'altro", sottolinea. Felice, invece, di cantare al Circo Massimo che "con la sua storia, i suoi ruderi ha un suo valore sonoro oltre che storico e fa risuonare bene la mia musica, è un'ottima cosa per la voce".

Il triangolo blues

E per questo speciale tour ha previsto anche un "triangolo blues", "uno spazio nuovo, un momento dedicato al passato presente e futuro del mio blues". La scaletta si sviluppa in ordine cronologico, "partendo dagli inizi, dagli anni Ottanta e arrivando a oggi. Per farla parlo molto con me stessa: ci deve essere un senso, le canzoni non si mettono una dietro l'altra a caso".

Sempre ribelle

Da sempre considerata la ribelle della musica italiana, Gianna Nannini rivendica la sua necessità di "non adeguarsi, mai. Alla famiglia, andando presto via di casa e contando solo su me stessa, al business musicale, producendo la mia musica da sola". Anche alle definizioni. "Oggi il significato di rock, che è esigenza fisica di comunicare con il pubblico, è un po' venuto meno: non c'è più tanto confine con il pop in questo momento. Il rock inteso come messaggio è sminuito: ci vorrebbe pulizia e sincerità. Ci sono troppi prodotti che durano poco".

Cosa pensa Gianna Nannini del rap e sessismo

Netta anche la sua posizione sul rap e sul linguaggio che viene usato, spesso considerato violento e sessista. "Il rap è la fotografia della strada: non si può identificare il linguaggio con la persona che offende. E comunque ci sono donne, anche nel rap, come Anna, che sanno difendersi bene con i suoi testi che mettono al muro", argomenta Nannini che sul facile successo dei giovani aggiunge: "Il successo è più facile raggiungerlo che tenerlo. In pochi resistono".

I 70 anni di Gianna  Nannini

A 70 anni, di appendere il microfono al chiodo Gianna Nannini non pensa. "Annunciare un ultimo tour? Be', bisogna proprio sentirlo e io per ora non lo sento. Forse è un modo per vendere i biglietti - lancia la frecciatina -. Nel mio caso magari ne riparliamo intorno ai 90-95". I live estivi si aggiungono al grande mosaico del progetto Sei nell'anima che - oltre al tour europeo - comprende l'album "Sei nell'Anima" (pubblicato a marzo per Columbia Records/Sony Music Italy), il film "Sei nell'anima" disponibile su Netflix e liberamente tratto dal libro autobiografico "Cazzi miei" (2016), ristampato per l'occasione con il titolo "Sei nell'anima (Cazzi miei)".

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
11/05/2025 11:50:22


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