Protezione Civile Toscana: stato di agitazione della Sala Operativa Unificata Permanente

“La struttura non può essere oggetto di esperimenti organizzativi”
La Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP) della Regione Toscana, fiore all’occhiello dell’intero sistema di protezione civile regionale e punto di riferimento nazionale in situazioni di emergenza, è oggi al centro di una grave situazione di incertezza e riorganizzazione interna che rischia di minarne l’efficacia.
A lanciare l’allarme è la RSU di Regione Toscana, che ha proclamato lo stato di agitazione del personale coinvolto nella SOUP e avviato formale comunicazione al Prefetto di Firenze, chiedendo un incontro di conciliazione e raffreddamento.
Le motivazioni sono chiare e allarmanti.
Una riorganizzazione unilaterale, portata avanti dalla direzione regionale competente, che ha stravolto i turni, aumentato i carichi di lavoro, ridotto la presenza di funzionari esperti di sala a scapito della funzione primaria di monitoraggio e allerta 24h su 24.
Una gestione confusa e inefficace, che mina la sicurezza operativa in un contesto estremamente delicato, dove ogni errore può costare caro, sia in termini di vite umane che per danni irreparabili al territorio.
La totale assenza di dialogo tra la Direzione e il personale impegnato nel servizio, che rivendica rispetto delle norme contrattuali, chiarezza nei ruoli, tutela della sicurezza e un’organizzazione all’altezza di un così importante compito di presidio del territorio.
Tutto questo sta accadendo proprio alla struttura di cui il Presidente Eugenio Giani ha sempre fatto vanto pubblico, utilizzandola come vetrina dell’efficienza regionale in tema di Protezione Civile. Oggi quella stessa struttura rischia di implodere per scelte gestionali unilaterali e sbilanciate, che compromettono l’affidabilità del sistema in caso di allerta meteo, emergenze ambientali, calamità naturali e anti incendio boschivo.
In una Toscana sempre più fragile, segnata da eventi climatici estremi e vulnerabilità territoriali, indebolire la SOUP è un errore gravissimo.
La sicurezza dei toscani non si riorganizza in questo modo, la SOUP non è un laboratorio: è il cuore della prevenzione e dell’intervento regionale.
La RSU chiede con urgenza, un confronto leale per ridefinire ruoli, incarichi e funzioni, il rispetto dei contratti e della sicurezza del personale, il mantenimento dell’eccellenza operativa che la SOUP ha rappresentato in tutti questi anni e che deve rimanere patrimonio di tutta la collettività: a chiederlo sono proprio i lavoratori e le lavoratrici del servizio regionale e la politica deve prendersi le proprie responsabilità.
Auspichiamo che sia il Presidente che la nuova Giunta Regionale, assumano l’impegno a rivedere le scelte organizzative della Direzione, affinché si possano conciliare una migliore erogazione dei servizi con le condizioni di lavoro del personale.
RSU Regione Toscana

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