Dalla gioielleria agli immobili: i due imprenditori morti nell'elicottero a Badia Tedalda

Erano uniti da qualcosa di più profondo: la voglia di vivere ogni attimo con intensità e curiosità
“C’è un guasto, state tranquilli…” È stato l’ultimo messaggio inviato da Mario Paglicci alla sua famiglia, pochi minuti prima che l’elicottero Augusta Westland precipitasse tra le colline di Borgo Pace (Pesaro-Urbino) e Badia Tebalda (Arezzo), al confine tra Marche e Toscana. Domenica 9 novembre, un volo che prometteva panorami mozzafiato e libertà sospesa tra le nuvole si è trasformato in una tragedia irreparabile. Due vite spezzate, due amici di lunga data, due imprenditori di successo: Mario Paglicci, 77 anni, e Fulvio Casini, 67 anni.
Un volo che univa passione e amicizia
Non era un semplice elicottero, non era solo un mezzo di trasporto. Era il simbolo di un legame consolidato negli anni, di libertà, coraggio e passione condivisa. Paglicci e Casini, pur diversi per età e per il percorso professionale, erano uniti da qualcosa di più profondo: la voglia di vivere ogni attimo con intensità e curiosità. Quel volo non era mai stato programmato come routine. Era una fuga dalla terra, una pausa dai ritmi serrati delle loro vite imprenditoriali. Sopra le colline, tra borghi medievali e boschi colorati dal novembre, si respirava un senso di leggerezza e meraviglia che solo il volo privato può dare.
Mario Paglicci: il gioielliere dei cieli
Mario Paglicci, noto imprenditore orafo di Arezzo, guidava da oltre cinquant’anni la Gimar, azienda di famiglia famosa per i suoi gioielli distintivi, apprezzati nei mercati internazionali per creatività e qualità. La sua galassia imprenditoriale spaziava dalla moda agli smaltimenti di rifiuti elettronici, combinando visione, rigore e intraprendenza.
Ma dietro l’uomo d’affari c’era l’uomo che guardava al cielo con occhi pieni di meraviglia. Domenica 9 novembre, seduto nell’abitacolo dell’elicottero, stava vivendo la gioia di una passione condivisa con l’amico di una vita. Quando il motore ha iniziato a dare segnali di guasto, la sua reazione è stata immediata: lucidità e coraggio. Un messaggio alla famiglia, una calma apparente che tradiva l’ansia di chi sa che il destino è nelle proprie mani, un gesto che racconta fino in fondo la personalità di Paglicci.
Fulvio Casini: tra terra e cielo
Fulvio Casini, di Sinalunga (Siena), era alla guida della Marta Immobiliare, azienda che ha costruito con dedizione e passione, lasciando un’impronta nel territorio grazie a progetti immobiliari di qualità e affidabilità. Uomo serio, competente e rispettato, Casini aveva un lato nascosto, condiviso solo con chi conosceva la sua passione per il volo: la voglia di libertà e di avventura. Sopra le nuvole, con Paglicci, Casini trovava un mondo sospeso: il vento sul volto, la sensazione di volare sopra le piccole vite quotidiane, l’emozione dei panorami dall’alto e la complicità di un’amicizia autentica. Il cielo era il loro regno, un luogo dove le differenze di età e professione si annullavano.
L’avaria e l’istante del dramma
Secondo le prime ricostruzioni, l’elicottero ha subito un guasto meccanico mentre sorvolava le colline tra Marche e Toscana. Il velivolo ha iniziato a perdere quota, e Paglicci, con la freddezza di chi sa che ogni secondo conta, ha inviato il messaggio alla famiglia: “C’è un guasto, state tranquilli…”.
Quel messaggio è diventato tragicamente l’ultimo contatto con il mondo esterno. L’elicottero è precipitato in un’area boschiva, e nulla ha potuto salvare le due vite a bordo. I soccorsi, tempestivi, non hanno potuto far altro che constatare la morte dei due amici.
La reazione delle comunità
La tragedia ha scosso le città di Arezzo, Sinalunga, Borgo Pace e Badia Tebalda. Famiglie, colleghi e amici sono rimasti attoniti davanti a un evento così improvviso e drammatico. Per molti, Paglicci e Casini erano figure di riferimento, imprenditori rispettati, persone di coraggio, spirito libero e passione per la vita.
Un’eredità di coraggio e amicizia
La storia di Mario Paglicci e Fulvio Casini non si ferma alla tragedia. Racconta di due uomini che hanno saputo unire successo professionale, passione per il volo e amicizia sincera, due vite vissute con intensità e curiosità, fino all’ultimo istante. La tragedia dell’elicottero Augusta Westland diventa così un monito sulla fragilità della vita, ma anche una celebrazione della libertà e della passione condivisa tra amici.

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